Rischia di esplodere oltre il limite della logica l’affaire batteria del Galaxy Note 7. A fare incendiare ulteriormente la questione c’è la nota firmata da DJ Koh. Il Presidente della divisione Mobile di Samsung: “La nostra priorità numero 1 è la sicurezza dei nostri consumatori. Stiamo chiedendo agli utenti di spegnere il Galaxy Note 7 e di sostituirlo appena possibile”. Tanto è bastato per dare sfogo alla nuova ridda di voci, articoli (alcuni anche pubblicati da autorevoli siti e recanti autorevoli firme) e istruzioni su come riconoscere i modelli “pericolosi” e prevenire le esplosioni della batteria. A guidare le fila della crociata, come sempre, i siti made in Usa. Deve essere proprio nel Dna degli statunitensi intercettare ed enfatizzare al massimo i pericoli provenienti dall’esterno (spesso ipotetici). Forse è un atteggiamento per dimenticare o ignorare tutti quelli reali e concreti che provengono dai “pacifici” 50 Stati. L’invito ora è di stare attenti, con anche indicazioni dall’Ente che supervisiona il traffico aereo sul tenere spento il Galaxy Note 7 in volo (come se bastasse per creare danni reali). Il Samsung è un esplosivo pericoloso? Ma piantiamola. Sul serio.
Esperienza personale
Se non fosse circondata da un’area di ridicolo dovuto all’eccesso spasmodico di creare il “mostro”, questa campagna saprebbe di sapiente operazione per rendere più semplice la vita ai produttori americani di smartphone (ogni riferimento è puramente casuale…). Ritorniamo ai fatti, non agli assiomi, perché l’assolutismo delle posizioni finora tenute da molte, troppe parti rasenta la descrizione di una realtà vera per definizione ma indimostrabile. Quasi 40 casi di esplosioni, ok. Tanti. Bene, la realtà dimostrabile è questa: chi vi scrive utilizza con massima soddisfazione e pieno godimento i Galaxy Note 7 da quasi tre settimane. Sì, proprio quello che viene tacciato di essere esplosivo. Problemi? Zero assoluto. Ricaricato più e più volte con vari tipi di alimentatori. Perfetto. Anzi, vi dirò di più: il migliore tra gli Android finora provati per prestazioni, design, qualità fotografica ed esperienza d’utilizzo. Non lo cambierò, mai. Perché funziona bene e non mi sento minimamente minacciato. Anzi. È un prodotto di altissima qualità che ha saputo soddisfare la mia esigenza di svago, produttività e intrattenimento in mobilità.
L’etica nell’era mobile
Diverso è il discorso sull’etica che dovrebbe animare un produttore come Samsung. Un vero e proprio terremoto si è abbattuto sull’azienda. Epicentro la Cina, l’onda d’urto ha dapprima toccato il quartier generale coreano e poi tutta l’Europa. A un tavolo all’Ifa 2016 di Berlino giungevano news in rapida successione. Le esplosioni delle batteria mietevano non tanto vittime reali quanto finanziarie. I circa 40 casi di batteria combusta durante la ricarica dei Galaxy Note 7, sono giustamente troppi a giudizio di una multinazionale che in qualità di leader deve tutelare i propri consumatori e il mercato. Il team tedesco con un tweet ferma le vendite. Poi lo stop in Italia. Nel momento in cui si scrive il blocco è totale ed è in atto un richiamo a livello globale degli smartphone, con un ingente programma di sostituzione alle porte. Uno sforzo immane. Il Galaxy Note 7 ha tutte le carte in regola per assurgere al ruolo di migliore Android del 2016 e, forse, di smartphone di riferimento per quest’anno. Le esplosioni delle batterie in Cina, peraltro finora sui modelli con processore Qualcomm, non dovrebbero andare a detrimento delle sue doti né impattare sulla percezione dei consumatori. Anzi, l’azione immediata compiuta da Samsung ha un carattere di serietà. Ogni volta che un’azienda attua un programma di richiamo e miglioramento dei prodotti è testimonianza di attenzione per i consumatori.
Cambio di paradigma
Quanto sta avvenendo descrive però un cambio di paradigma. I produttori di smartphone sono chiamati a una eticità superiore rispetto al passato. Questi dispositivi contengono una quantità immensa di dati personali, per non dire critici, e sono oggetti davvero personali, con un esteso impatto privato, lavorativo e sociale. Vale a dire che l’attenzione alla sicurezza deve essere un tema caldo per i produttori; così come all’affidabilità e alla tutela delle persone. Molto più che altri dispositivi, per il semplice motivo che la criticità è data non solo dal contenuto ma anche dal metodo di utilizzo. Gli smarpthone si “indossano” e si utilizzano con mani, sono vicini agli occhi e a parti delicate. Questo mix di fattori moltiplica all’infinito la responsabilità dei produttori. Chiamati a tutelare gli utenti, per tutte queste ragioni, molto di più rispetto al passato. E siamo solo all’inizio di questo percorso.