L’annunciato sciopero di Amazon Italia è stato confermato. Per il gigante dell’e-commerce sarà un Black Friday davvero black. A spingere il blocco, le sigle sindacali territoriali del comparto terziario e del commercio di Piacenza, dove ha sede uno dei magazzini europei dell’azienda e dove i dipendenti incroceranno le braccia. Uno sciopero proprio nel giorno in cui gli acquisti on-line toccheranno numeri da capogiro.
SCIOPERO DI AMAZON, I MOTIVI DELLA PROTESTA
A dare il mandato per lo sciopero di Amazon sono stati circa 500 dei 1600 dipendenti a tempo indeterminato presenti nella sede piacentina. Una mossa stabilita nell’arco di due assemblee, avvenute all’inizio di questa settimana e scatenata dalla richiesta dei dipendenti di migliori condizioni di lavoro, a partire dal riconoscimento degli straordinari. Di qui lo stop, lo sciopero da venerdì 24 novembre e fino al turno mattutino di sabato 25 novembre, di chi si occupa di smistare e preparare gli ordini, con conseguenti potenziali disagi alla ricezione dei pacchi acquistati sul sito.
SCIOPERO DI AMAZON, I PRECEDENTI
Non è la prima volta che il colosso sia al centro di proteste per i diritti dei lavoratori. Nel 2015 il New York Times aveva pubblicato un’inchiesta sulle condizioni border-line dell’azienda. E sempre nel 2015, questa volta in Germania, i dipendenti avevano proclamato lo sciopero nel periodo critico del Natale. E l’anno prima, in Inghilterra era partita una campagna, l’Amazon free challenge, di boicottaggio per spingere l’azienda a migliorare le loro condizioni di lavoro. Perché, nel Vecchio e nel Nuovo Continente, i lavoratori del colosso ripetono la stessa cosa: in Amazon non c’è un minuto di pausa, si lavora a cottimo e non solo durante le feste, il periodo di Natale, il Black Friday & Co. Peccato, però, che all’intensità dei ritmi non corrispondano premi e bonus o condizioni e turni sostenibili.
SCIOPERO DI AMAZON, LA PAROLA ALL’AZIENDA
L’azienda ha fatto sapere tramite una nota ufficiale di non condividere il punto di vista dei sindacati e l’immagine di una società chiusa a riccio e sorda alle richieste dei lavoratori. «In Italia così come avviene negli altri Paesi, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali», si legge nel comunicato. «Allo stesso tempo portiamo avanti la nostra politica di porte aperte che incoraggia i dipendenti a trasferire commenti, domande e preoccupazioni al management team. Crediamo che questo rapporto diretto sia il modo più efficace per capire e rispondere alle esigenze del nostro personale. In questi anni ci siamo impegnati a costruire un dialogo continuo e una positiva cooperazione con tutti i dipendenti. I salari dei dipendenti di Amazon sono i più alti del settore della logistica e sono inclusi benefit come gli sconti per gli acquisti su Amazon.it, l’assicurazione sanitaria privata e assistenza medica privata. Amazon offre anche opportunità innovative, come il programma Career Choice, che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale».
SCIOPERO DI AMAZON, LA RISPOSTA DEI DIPENDENTI
Sui livelli retributivi gli stessi sindacati ammettono che Amazon ha applicato il giusto riconoscimento contrattuale, ma che non ha mostrato alcuna apertura per migliorare la retribuzione o la contrattazione di un premio aziendale. Eppure non sono solo i soldi il problema della questione. «Amazon di 4.0 non ha niente: è una catena di montaggio dove l’uomo è al servizio della macchina e dove gli standard di efficienza richiesti sono altissimi», sostengono i dipendenti di Piacenza
SCIOPERO DI AMAZON, BLACK FRIDAY E NON SOLO
Lo sciopero di venerdì non è l’unica arma che i sindacati intendono utilizzare per convincere Amazon a concedere ciò che chiedono. Di sicuro venerdì è il pezzo forte, ma fino al 31 dicembre è fissato il blocco degli straordinari da parte dei lavoratori con lo scopo di affrontare seriamente la questione dei diritti dei lavoratori.