App, autorizzazioni e dati personali: come proteggersi su mobile

Indubbiamente gli ultimi mesi hanno trasformato la nostra vita, facendoci riveder anche molte nostre abitudini quotidiane. Allo stesso tempo, gran parte dei nostri impegni si sono spostati online: scuola, lavoro, comunicazione, intrattenimento. Tutto passa attraverso internet, compreso, da pochi giorni anche la prevenzione e il tracciamento dei positivi grazie all’app Immuni. 

Naturalmente non possiamo far altro che ringraziare la tecnologia, i software e le app che ci hanno permesso di continuare a svolgere alcuni compiti giornalieri anche da remoto. Il flusso immenso di traffico e di dati però ha anche un lato più nascosto e per alcuni negativo: l’accumulo di dati personali da parte dei grandi big della tecnologia. 

Leggi e privacy

Come sappiamo gli utenti in Europa sono protetti da alcune leggi, istituite negli ultimi anni e che hanno introdotto importanti cambiamenti nell’uso dei dati personali e a protezione della privacy dei cittadini. Purtroppo non tutti gli stati hanno adottato queste misure, e soprattutto molto spesso i discorsi e le applicazioni della cybersecurity e delle misure a protezione dei dati digitali sono ancora vaghe e non ottimizzate. 

Si è molto discusso delle app di tracciamento anti-Covid, finché il Garante della Privacy non ha garantito che l’app Immuni era sicura sotto tutti i punti di vista. Certo, rimane ancora da chiarire quanto potrà essere efficace, ma di certo possiamo stare tranquilli sul suo funzionamento. Ciò che dovrebbe farci pensare non è un’app di tracciamento, ma tutti i dati che forniamo ai big tech quotidianamente attraverso le più comuni app, Facebook, YouTube, TikTok e via dicendo. 

Da un sondaggio condotto negli Stati Uniti da ExpressVPN è emerso che il 79% degli intervistati pensa che le aziende tech sfrutteranno i dati raccolti in questo periodo. Non solo con le app di tracciamento (ricordiamoci che Google e Apple stanno lavorando insieme per svilupparne una) ma anche grazie all’aumento odi dati inviati con le app di intrattenimento da Netflix ad Amazon

Come proteggere i dati personali?

Naturalmente questo non vuol dire che è tutto perduto. Sono molte le azioni che possiamo intraprendere per difendere i nostri dati personali.

1. Autorizzazioni

Controllate sempre le autorizzazioni che  rilasciate quando installate un’app. Facebook ad esempio ha una lista lunghissima di autorizzazioni da concedere ma non tutte sono funzionali all’utilizzo dell’app. Evitate dunque di dare il consenso se quella funzione non serve al funzionamento dell’app

2. Tracciamenti e targhettizzazioni

Elimina i cookie se non desideri che la stessa pubblicità mirata ti segua su tutti i siti che visiti. Oppure utilizza una VPN in modo da oscurare il tuo indirizzo IP e altri dati personali. In questo modo eviterete che siti web e app rilevino le vostre preferenze e vi bombardino con pubblicità.

3. Download sicuri

Naturalmente verificate sempre la fonte del link di download se scaricate app al di fuori degli store ufficiali (come succede per i file APK). Allo stesso tempo verificate caratteristiche tecniche e recensioni per tutte le app, anche quelle comprese nel Play Store o nell’App Store di iOS.

4. Protezione account

Importantissimo: proteggete sempre tutti i vostri account con password valide, univoche e originali. Dove è possibile attivate anche l’autenticazione a due fattori per garantire uno strato di protezione aggiuntiva al vostro account.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.