Dopo la sconfitta recentemente inflitta dagli avvocati di Apple sulla questione della gestione fiscale di Cupertino in Europa, la Commissione europea torna alla carica cercando un altro angolo di attacco contro i giganti del Web e le posizioni di monopolio di cui sono accusati. Questa, potrebbe essere trovata nella libera concorrenza nel regno dell’Internet of Things.
Guidato dai team di Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, un nuovo sondaggio punta a determinare se Apple, Amazon, Google e altre aziende stiano realizzando monopoli con l’assistenza dei rispettivi assistenti personali, ma anche dei loro prodotti e oggetti connessi, allo scopo di impedire agli utenti di rimanere intrappolati in un ecosistema unico.
In questo caso, il mirino della Commissione europea sembra focalizzato soprattutto su Amazon. Tramite il suo assistente personale Alexa, il gigante dell’e-commerce raccoglie dati sui propri utenti incoraggiandoli ad acquistare dal proprio catalogo.
“Gli assistenti vocali e i dispositivi intelligenti servono a raccogliere molti dati sulle nostre abitudini. E c’è il rischio che le grandi aziende utilizzino in modo improprio i dati raccolti da questi dispositivi”, ha dichiarato il Commissario europeo per la concorrenza.
Anche Google si ritrova nel mirino allo stesso modo di Apple, che da parte sua potrebbe accontentarsi di pagare una multa di 26 miliardi di dollari (o il 10% del suo reddito totale l’anno scorso) all’UE, se l’inchiesta si traducesse in una condanna. I giganti americani non sono i soli a rientrare nell’indagine perché questa riguarda anche, Deutsche Telekom e il suo assistente Magenta (sviluppato in collaborazione con Orange).
La Commissione europea dovrà capire come le società limitano l’interoperabilità dei servizi, fino a rendere più difficile per un cliente acquistare un prodotto offerto dalla concorrenza. Una grande sfida per un’indagine che è ancora agli inizi e coinvolge circa 400 aziende.