Secondo un’indiscrezione proveniente dal noto analista Ming-Chi Kuo, Apple assorbirà l’aumento dei costi di iPhone, iPad e Mac causati da nuovi dazi doganali alla Cina imposti dal governo Donald Trump.
Solo la scorsa settimana i mercati finanziari sono stati colpiti dall’annuncio del Presidente degli Stati Uniti che ha imposto tariffe doganali pari al 10% su 300 miliardi di dollari di beni cinesi. La legge entrerà in vigore dal 1° settembre.
Non è ancora sicuro se i prodotti Apple rientreranno nelle tariffe che riguarderebbero giocattoli, giochi ed elettronica di consumo ma in caso positivo Kuo ritiene che Apple assorbirebbe la maggior parte dei costi aggiuntivi a medio termine aumentando le sue sedi di produzione non cinesi per evitare costi crescenti nel lungo termine. A medio-breve termine, invece, Apple assorbirà la maggior parte dei costi aggiuntivi (soprattutto per l’iPhone) con un conseguente impatto negativo sui profitti hardware.
Di recente Cupertino ha ampliato la produzione in India e Vietnam nell’ambito di una strategia di diversificazione. Kuo ritiene che le sedi di produzione non cinesi di Apple potrebbero soddisfare la maggior parte della domanda del mercato statunitense ma solo a distanza di due anni dall’inizio del processo.