Da diversi anni la maggior parte degli smartphone, soprattutto di fascia alta, propone un design resistente all’acqua e alla polvere accompagnato da una certificazione. Per evitare qualsiasi comportamento scorretto dell’utente, i produttori escludono i danni causati dall’acqua all’interno della propria garanzia nonostante si possa fare.
Una mancata copertura che non è passata inosservata perché l’azienda è stata citata in giudizio nello Stato di New York negli Stati Uniti.
Un problema di menzione
Il caso portato davanti a US Justice assume la forma di una class action e spiega come Apple dà una cattiva idea della resistenza dell’iPhone alla polvere, con insufficienti “piccole menzioni”, in particolare per quanto riguarda le spiegazioni della certificazione IP oltre al tipo di acqua che può danneggiare o meno il dispositivo. I test di laboratorio vengono eseguiti con acqua normale o pura, mentre l’acqua della piscina o l’acqua di mare con un cloro più forte possono danneggiare l’iPhone.
Un punto più legittimo del caso riguarda i consigli forniti da Apple. Il marchio consiglia di sciacquare l’iPhone con acqua se le parti sono macchiate da liquidi come succo di frutta o caffè….tuttavia, se l’acqua danneggia l’iPhone, l’azienda potrebbe non accettare lo smartphone come garanzia.
I querelanti chiedevano che Apple correggesse i suoi materiali di marketing e pagasse le spese legali e la restituzione. Il problema è che anche altri produttori di smartphone offrono le stesse condizioni di garanzia, rendendo la questione ancora più controversa…