Intelligenza artificiale. È diventata la nuova parola d’ordine in ambito tech, ma è anche una tecnologia che ha conquistato velocemente il grande pubblico con ChatGPT e MidJourney. A differenza del Metaverso o degli NFT, i brand possono quindi contare su utilizzi molto concreti e una popolarità innegabile.
Il focus di Apple sull’IA generativa
I produttori stanno ora cercando di catturare questa dinamica. Lo abbiamo già osservato con Galaxy AI, che abbiamo potuto testare sul Galaxy S24 Ultra e le voci promettono da tempo il lavoro di Apple in materia. Le voci ora lasciano il posto alle conferme, da parte dello stesso Tim Cook, il boss del marchio della mela.
L’intelligenza Artificiale in iOS 18
È stato durante la presentazione dei risultati finanziari di Apple che Tim Cook ha confermato che la sua azienda stava già lavorando sull’intelligenza artificiale generativa. Meglio ancora, i frutti di questo lavoro saranno disponibili quest’anno.
“Quando si tratta di intelligenza artificiale generativa, che presumo sia il tuo focus, facciamo molto lavoro internamente, come ho detto prima. Il nostro modus operandi, se vogliamo, è sempre stato quello di lavorare e poi parlarne, senza proporci. Quindi continueremo anche noi a farlo. Ma abbiamo alcuni progetti molto interessanti di cui parleremo più avanti nel corso dell’anno.”
Ovviamente non era questa la sede per fare grandi promesse o svelare in anticipo qualcosa di nuovo che l’intelligenza artificiale generativa dovrebbe consentire ad Apple. Tuttavia, Tim Cook ha quindi chiarito il calendario del marchio. Se Apple dovrà presentare funzioni basate sull’intelligenza artificiale generativa entro la fine dell’anno, possiamo contare su un annuncio durante la WWDC, la principale conferenza dedicata al software di Apple. Questa conferenza si svolge generalmente nel mese di giugno.
Cosa possiamo aspettarci da iOS 18
Tutto ciò dovrebbe portarci a iOS 18, che sarebbe uno degli aggiornamenti più importanti per iPhone. Per quanto riguarda le funzioni previste, possiamo almeno immaginare un miglioramento di Siri, l’assistente integrato nell’iPhone. Sarà interessante anche scoprire cosa offrirà Apple come funzionalità “on-device”, cioè senza bisogno del cloud per funzionare. Apple si è sempre concentrata sul rispetto della privacy degli utenti quando si tratta di funzionalità relative all’intelligenza artificiale o alla ricerca. Qui entra in gioco la questione della prestazione funzionale.
Il futuro dell’Ecosistema Apple
Altro discorso: fino a che punto le funzioni presentate saranno riservate all’iPhone o disponibili all’intero ecosistema. Storicamente, Apple è abbastanza brava a mettere in risalto il proprio ecosistema, ma l’azienda ha più difficoltà a mettere queste funzioni sul web o con una forte sincronizzazione nel cloud.
Ci vediamo a giugno per saperne di più.