Apple è da tempo ampiamente criticata per le proprie politiche di commissione all’interno dell’App Store. La compagnia di Cupertino, infatti, incassa fino al 30% degli acquisti effettuati sul negozio virtuale, provocando lamentele da sviluppatori grandi e piccoli. Alcune delle accuse in passato le aveva lanciate Meta, che ora però ha annunciato che applicherà tariffe di acquisto molto elevate per i prodotti comprati nel Metaverso.
L’azienda di Zuckerberg infatti potrebbe arrivare a intascarsi ben il 50% del prezzo di qualsiasi prodotto venduto all’interno della propria infrastruttura virtuale. Apple, dopo essere stata definita monopolista e anti-competitiva da Meta per le stesse ragioni, non sembra avere preso la notizia molto allegramente.
Meta ha ripetutamente preso di mira Apple per aver addebitato agli sviluppatori una commissione del 30% per gli acquisti in-app nell’App Store e ha utilizzato le piccole imprese e i creatori come capro espiatorio in ogni momento. Ora, Meta cerca di far pagare quegli stessi creatori molto più di qualsiasi altra piattaforma. L’annuncio mette a nudo l’ipocrisia di Meta. Ciò dimostra che mentre cercano di utilizzare la piattaforma di Apple gratuitamente, cercano di approfittarsi dei creatori e degli altri business sulla loro piattaforma.
La compagnia di Zuckerberg, che in precedenza aveva parlato a favore dei “piccoli creatori”, non sembra più molto innocente. L’annuncio è particolare perché un paio di anni fa era stato promesso da Facebook che gli eventi online a pagamento, le sottoscrizioni, i badge e altri servizi sarebbero rimasti gratuiti per i creatori fino al 2023. Per di più, l’azienda aveva annunciato nella stessa occasione che le tariffe sarebbero rimaste inferiori al 30%, citando esplicitamente Apple come esempio.
Dopo le tante controversie di Meta, questa mossa non farà molto per aiutare l’immagine dell’azienda. Resta da vedere se Zuckerberg farà un passo indietro o deciderà di mantenere salda la propria politica.