Apple è di nuovo nell’occhio del ciclone. Non è un periodo particolarmente fortunato né facile per l’azienda di Cupertino. Dopo aver visto le sue azioni scendere del 20% in tre mesi e aver incassato le accuse di violazione di brevetti da parte Qualcomm con relativa richiesta di ritiro dei suoi prodotti in Cina, ora, in California, si appresta a rispondere alle accuse di due consumatori in tema di comunicazione dei propri prodotti.
L’accusa, infatti, è quella di aver mentito su alcune caratteristiche tecniche dei suoi prodotti, fra i quali iPhone X, XS e XS Max. In pratica, alcune specifiche annunciate da Apple non si ritroverebbero esattamente su alcuni dei suoi smartphone di punta.
Questo – perlomeno – è quanto traspare dalle 55 pagine della causa intentata contro Apple. L’azienda di Tim Cook avrebbe volutamente fornito informazioni scorrette sugli iPhone X, XS e XS Max. Il display è al centro delle contestazioni: il modello iPhone X, ad esempio, pubblicizzato come dispositivo con display da da 5,8 pollici potrebbe contare su un pannello reale di soli 5,6875 pollici.
Ma c’è di più: il marketing di Apple avrebbe tentato di rendere il meno visibile possibile il notch nelle pubblicità, traendo in inganno i propri clienti. Insomma, il notch non piacerebbe neppure al suo creatore!
Anche le indicazioni relative alla risoluzione dello schermo non sarebbero precise: l’azienda riporta ufficialmente 2.436×1.125 pixel ma nella causa si sostiene che ogni pixel del display non sia costituito da tre sottopixel ma solo da due. Insomma materia per tecnici e periti.
Ora il rischio più grande per Apple è che le cause si trasformino in class action, coinvolgendo un maggior numero di consumatori e mettendo sul piatto ipotesi di risarcimenti ben più cospicui.