Come la maggior parte degli store di applicazioni e giochi quali Steam, PlayStation Store e Google Play Store, Apple addebita agli sviluppatori una commissione del 30% sulle vendite generate sul proprio App Store.
Tuttavia, l’azienda è stata fortemente criticata su questo argomento e accusata di praticare concorrenza sleale per via del suo monopolio su iPhone e iPad, un mercato importante per qualsiasi sviluppatore che si rispetti.
Oggi, 18 novembre 2020, Apple ha annunciato in un comunicato stampa una riduzione delle sue commissioni per gli sviluppatori considerati “piccoli”. Dal 1 gennaio 2021, i nuovi sviluppatori e coloro che hanno guadagnato meno di 1 milione di dollari netti su App Store nel 2020, pagheranno solo il 15% di commissione sulle vendite generate.
Qualsiasi sviluppatore che superi questo importo massimo, vedrà la commissione sulle vendite alzarsi al 30% per il resto dell’anno. Al contrario, scendere al di sotto di questo fatturato consentirà di beneficiare dello sconto per l’anno successivo.
Un modo per incoraggiare e…
Riducendo le tasse per i piccoli sviluppatori, Apple vuole incoraggiare le piccole aziende ad assumersi maggiori rischi, creare nuovi posti di lavoro e sviluppare nuove idee che “arricchiranno la vita delle persone” sull’App Store. Questo è anche un modo per Apple di riguadagnare la fiducia degli sviluppatori che creano i contenuti necessari per il corretto funzionamento dei suoi prodotti ed evitare possibili malcontenti.
Come promemoria, Epic Games (Fortnite), Spotify, Match Group (Tinder) e altri big del settore hanno creato la Coalition for Apps Fairness a settembre per denunciare le alte commissioni sugli acquisti in-app che generano uno squilibrio competitivo all’interno dell’App Store. Spotify, ad esempio, sostiene che sia difficile competere con Apple Music proprio per questo motivo.
Tutte le aziende sopracitate sono tuttavia grandi gruppi che superano il milione di dollari e per questo motivo non saranno interessate dallo sconto.