Apple: il marketing della privacy funziona e genera fidelizzazione

Apple è famosa per essere brava a fidelizzare più che mai i propri clienti. Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti in cui Cupertino va particolarmente forte, il tasso di fidelizzazione della Mela ha raggiunto ormai il 92%. 

Il sondaggio Sellcell è stato condotto su un campione di 5.000 utenti di smartphone statunitensi di età pari o superiore ai 18 anni. Dei 2.000 utenti di iPhone che hanno partecipato, il 92% ha affermato che rimarrebbe con Apple la prossima volta che cambierà smartphone. Si tratta di un aumento rispetto al tasso del 90,5% misurato nel 2019.

Ciò che è interessante di questo sondaggio sono le principali ragioni di questa forte fedeltà:

  • “Non ho mai avuto problemi con il mio iPhone”: 65%
  • “Sono bloccato in questo ecosistema”: 21%
  • “Passare da iOS ad Android è troppo complicato”: 10%
  • “Non vuole prendersi la briga di cambiare”: 8%

Ci sono state valutazioni anche per altri brand di smartphone. Il leader del settore Samsung ha visto il suo tasso di fedeltà al marchio calare dell’11,7%, dall’85,7% nel 2019 al 74% nel 2020. La metà di coloro che hanno cambiato il proprio smartphone Samsung sono passati a un iPhone, 31,5 % di questi utenti cita le preoccupazioni sulla privacy come motivo principale per il passaggio a un iPhone, mentre il 25% afferma che Apple offre il miglior rapporto svalutazione/prezzo nel corso del tempo.

La privacy, il vero cavallo di battaglia

Per quanto riguarda la riservatezza, il messaggio di Apple dall’inizio del 2019 è il seguente: “Quello che succede sul tuo iPhone rimane sul tuo iPhone ”. Sono seguite diverse campagne, in TV, nelle fermate degli autobus e su Internet, in particolare durante i keynote di Apple. La questione della protezione dei dati è diventata gradualmente un criterio fondamentale nell’atto di acquisto dei consumatori. Apple ha quindi puntato tutto sulla privacy mettendoci la faccia.

La nuova battaglia è ora il monitoraggio degli annunci, iOS 14.5 introdurrà la trasparenza del monitoraggio delle app o la richiesta di consenso per il monitoraggio degli annunci. Una funzione imposta agli sviluppatori per la realizzazione siti web aziendali che richiedono il consenso dagli utenti per tracciare e condividere i loro dati personali. Questo è un cambiamento significativo nell’ecosistema digitale, poiché gli utenti avranno maggiore controllo sulla loro privacy online. Tuttavia, ciò ha anche sollevato preoccupazioni tra gli inserzionisti e gli sviluppatori di app che dipendono dal tracciamento per fini pubblicitari mirati. In particolare, le aziende come Facebook hanno espresso preoccupazioni sul possibile impatto negativo sulle loro attività pubblicitarie. Mentre questo nuovo approccio potrebbe influenzare la strategia pubblicitaria delle aziende, non c’è dubbio che il focus sulla protezione della privacy sia un aspetto sempre più importante per i consumatori, anche quando si tratta di dispositivi come gli auricolari iPhone

Difficile fidelizzazione

Il problema però non è la fidelizzazione dei clienti Android che continua a dominare le quote di mercato, ma la sua natura. Con l’emergere di nuovi produttori quali Oppo, Realme o persino Vivo, gli utenti Android tenderanno a essere sempre meno fedeli.

Questo può essere spiegato dalla vasta scelta di modelli e dal fatto che ci sono meno motivi per rimanere fedeli a un marchio piuttosto che ad un altro. D’altronde, Android è sempre Android e la fetta più grossa della torta è di Google.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.