Quando si parla di Apple diventa sempre difficile parlare di numeri e dati di vendita. Tendenzialmente questi vengono diffusi per bocca di Tim Cook durante le trimestrali con gli azionisti o addirittura svelate quando il Ceo sale sul palco per presentare al mondo un nuovo modello. Questo non aiuta però gli analisti e gli addetti al settore a fantasticare su come stanno andando le vendite e quanti milioni di iPhone e iPad sono stati venduti. Dati importanti per anticipare flessioni o impennate nelle vendite che presuppongono modifiche o miglioramenti nelle strategie di mercato future.
Ben più propensi a parlare sono i fornitori, ultimo della lista Dialog Semiconductor, che ha riportato ottime performance per l’ultimo trimestre dell’anno tanto da alzare l’asticella degli utili da 320 milioni a 345 milioni di dollari. Il dato, preso singolarmente, non aiuta a far luce su Apple ma l’analista Amit Daryanani di RBC Capital Markets analyst è andato a fondo della questione scoprendo che il 75-80% del fatturato del fornitore dipende da Cupertino. Considerando che Apple tende ad avviare la produzione di massa dei nuovi iPhone 60 giorni prima, pare proprio che dai piani alti sia arrivato il comando per aumentare i regimi di produzione e star dietro a una mole maggiore di unità.
Inoltre, basandosi su un sondaggio di RBC, la popolarità del display da 5.5 pollici di iPhone 7 Plus si è spinta fino al 46% rispetto al 38% dell’anno scorso. Il tutto si traduce in maggiori profitti per quello che è un modello venduto a un prezzo superiore così come per la versione da 128 GB in assenza di un taglio medio da 64 GB.
In generale, gli iPhone venduti nel terzo trimestre si sono fermati a 44.2 milioni, gli ultimi tre mesi dovrebbero portare nelle casse di Apple oltre 78.7 miliardi di dollari superando i 79 milioni di iPhone spediti.