Torna di attualità il battery gate di Apple. La società di Cupertino, infatti, potrebbe dover affrontare l’ennesima causa legale riguardante il throttling intenzionale, ossia il rallentamento volontario delle normali attività del telefono, fatto sui modelli iPhone 6 e 6s al fine di preservarne la batteria esauste o difettose.
La causa in questione avrebbe un valore di 1,6 miliardi di sterline e origina dallo studio legale Justin Gutmann per conto degli utenti con sede nel Regno Unito al tempo interessati dal “throttling” di Apple su iPhone 6 e 6s.
Gli avvocati di Gutmann sostengono che Apple abbia nascosto i problemi delle batterie dei vecchi iPhone, limitandone volontariamente le prestazioni.
Apple starebbe cercando di bloccare la causa con un appello proposto in un tribunale di Londra. Gli avvocati di Cupertino affermano che la causa è “priva di fondamento” e che solo un piccolo numero di vecchie batterie di alcuni modelli iPhone era difettoso, e per queste Apple ha offerto la sostituzione gratuita.
Gli avvocati di Gutmann indicano l’accordo di Apple del 2020 che ha chiuso un’azione legale collettiva negli Stati Uniti come prova che Apple sia colpevole di aver limitato gli iPhone. Apple, d’altra parte, si difene sottolineando di aver fornito scuse pubbliche nel 2017 e di aver provveduto alla sostituzione delle batteria più economiche.
Fonte: Reuters