Nonostante l’aggiornamento di settembre 2024 che ha introdotto una porta USB-C e nuove colorazioni, sembra che Apple non abbia in programma di sviluppare ulteriormente i suoi auricolari di fascia alta. La notizia solleva dubbi sul futuro degli AirPods Max, lanciati per la prima volta nel dicembre 2020 a un prezzo iniziale di 629 euro.
Vendite limitate e mancanza di innovazione
Secondo fonti interne riportate da Mark Gurman, le vendite degli AirPods Max originali non sono state sufficienti a giustificare un investimento significativo nello sviluppo di nuove funzionalità hardware. L’ultimo aggiornamento di settembre si è rivelato piuttosto limitato, introducendo solo la porta USB-C al posto del connettore Lightning e aggiungendo nuove opzioni di colore.
Nonostante le aspettative degli utenti, Apple non ha implementato il chip H2 presente negli AirPods Pro, escludendo così funzionalità come l’Adaptive Audio, molto apprezzata nei modelli più recenti.
Specifiche rimaste invariate dal 2020
Le caratteristiche tecniche degli AirPods Max rimangono identiche a quelle della versione originale, con:
- • Autonomia di 20 ore
- • Riduzione attiva del rumore
- • Controllo tramite corona digitale
Anche se le cuffie sono note per l’eccellente isolamento acustico e l’affidabilità, alcuni utenti hanno segnalato problemi di condensa sotto i cuscinetti auricolari durante un uso prolungato. Fortunatamente, questi cuscinetti possono essere facilmente rimossi per la pulizia.
Il futuro degli AirPods Max
Secondo Gurman, Apple continuerà a vendere gli AirPods Max nella loro forma attuale per il futuro prevedibile, senza piani di aggiornamenti significativi o riduzioni di prezzo. Le cuffie continuano a trovare il loro pubblico in nicchie specifiche, come palestre e ambienti di lusso nelle principali città come Los Angeles e New York.
Tuttavia, l’assenza di novità nel segmento degli auricolari di fascia alta potrebbe mettere in discussione il futuro degli AirPods Max. Senza aggiornamenti hardware o cali di prezzo, c’è il rischio che il prodotto rimanga congelato nella configurazione attuale per diversi anni, proprio come la prima generazione, che è rimasta invariata per quasi quattro anni.