Dopo la presentazione di iOS 14, Apple ha finalmente annunciato la novità che tutti i fan del Mac aspettavamo da tempo: i prossimi computer della Mela saranno dotati di chip proprietari realizzati in casa proprio come avviene già su iPhone e iPad.
“L’integrazione di hardware e software è fondamentale per tutto ciò che facciamo”, ha affermato Tim Cook per giustificare il cambio di strategia. Il passaggio ad “Apple Silicon” punta principalmente ad aumentare la potenza e migliorare la gestione dell’autonomia. Apple passerà da processori con architettura x86 a quelli con architettura ARM.
Cupertino è fiduciosa sui vantaggi in termini di prestazioni che questo cambio di processori dovrebbe apportare. L’azienda ricorda infatti che la potenza del processore dell’iPhone è stata moltiplicata per 100 dal primo modello così come l’ultimo iPad Pro è 1.000 volte più potente del primo iPad. Inoltre, questo cambiamento nell’architettura consentirà agli utenti di sfruttare giochi e applicazioni iOS e iPadOS direttamente sul proprio Mac.
Purtroppo, il passaggio non sarà privo di problemi per utenti e sviluppatori: modificando l’architettura, infatti, ci potranno essere alcune compatibilità più o meno importanti. Apple ha affermato che tutte le sue applicazioni sono già state trasferite sulla nuova architettura dichiarando di aver collaborato con Microsoft e Adobe per portare le rispettive suite software direttamente in ARM. Le suite Microsoft Office e Adobe Creative Cloud saranno quindi compatibili con questa nuova piattaforma.
Aggiornato infine il programma Xcode che consente lo sviluppo diretto e la compilazione di software per l’architettura ARM.
Uscita e kit di sviluppo
Al momento Apple non ha annunciato alcun processore dedicato ai suoi prossimi computer ma ha svelato un kit di sviluppo che sarà equipaggiato con il SoC Apple A12Z (lo stesso dell’ultimo iPad Pro) associato a 16 GB di RAM e 512 GB di spazio di archiviazione.