iPhone 13

Apple: storico stop alla produzione degli iPhone

Per la prima volta dall’inizio della pandemia nel 2020, le difficoltà della catena di approvvigionamento hanno costretto Apple a interrompere la produzione della sua linea di iPhone.

Secondo un rapporto di Nikkei, Apple ha dovuto fermare la sua catena di assemblaggio per la prima volta in più di 10 anni e “per diversi giorni” a causa delle limitazioni della catena di approvvigionamento e delle forti restrizioni energetiche imposte della Cina.

La notizia è rimbalzata fra numerose fonti, tutte “con conoscenza della situazione”. Nikkei sottolinea inoltre come questa settimana dell’anno sia normalmente il momento in cui la produzione di Apple “fa gli straordinari” per soddisfare la domanda globale per la stagione dello shopping natalizio.

Ma invece di lavorare con turni extra e orari di produzione di 24 ore, i lavoratori si sono fermati. Un responsabile della catena di approvvigionamento ha riferito a Nikkei: “A causa della quantità limitata di componenti e chip, non aveva senso fare gli straordinari nei giorni festivi e dare una paga extra ai lavoratori impegnati nella produzione […] Non era mai successo prima”.

Apple, fra l’altro, aveva già ridotto le sue proiezioni di produzione di iPhone 13 a ottobre e a novembre e aveva dovuto rinunciare alle spedizioni di iPad per mantenere alta la produzione di iPhone 13. Ma ciò non è bastato e la produzione è comunque stata interrotta.

L’obiettivo iniziale di Apple era quello di realizzare 95 milioni di modelli di iPhone 13 nel 2021, ma tale numero è stato ridimensionato a circa 83-85 milioni all’inizio di dicembre. Secondo Nikkei, la produzione di settembre e ottobre dei modelli di iPhone 13 non ha raggiunto il 20% dei suoi obiettivi iniziali.

Nel frattempo, la produzione di iPad ha raggiunto solo il 50% del volume previsto nello stesso periodo di tempo. Quella degli iPhone più vecchi è scesa al 25%.

Il rapporto completo di Nikkei offre un approfondimento sui singoli fornitori di componenti dell’iPhone 13 e il motivo dei ritardi, che sono stati causati da una miriade di motivi: tra questi, lockdown in Malesia e Vietnam a causa della pandemia, restrizioni energetiche imposte in Cina, shortage di materie prime, colli di bottiglia nella produzione, aumento dei tempi di consegna dei componenti e altro ancora.

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Massimo Morandi

Giornalista, milanese, appassionato di tecnologia. Ama viaggiare, la buona cucina e il calcio.