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Apple AirPods: gli americani li preferiscono al Watch 2

L’assenza del jack da 3,5 mm in favore della porta Lightning è stata argomento ampiamente dibattito subito dopo la presentazione dei nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus. Assenza dovuta, stando a quanto ha fatto subito sapere Apple, alla necessità di fare spazio dentro lo chassis del telefono la cui confezione prevede, oltre a un paio di auricolari EarPods dotati di connettore Lightning, un adattatore da Lightning a mini-jack che consente l’uso di cuffie e auricolari tradizionali.
Durante la keynote dello scorso 7 settembre, sono stati presentati anche gli AirPods, auricolari Bluetooth che la casa di Cupertino dedica a chi ama ascoltare la musica in mobilità e senza scendere ad alcun compromesso. 179 euro il prezzo fissato per un accessorio passato in secondo piano ma che oggi torna alla ribalta. A circa un mese dal lancio infatti, sembra che gli AirPods piacciano più dell’Apple Watch 2, seconda generazione dell’orologio smart made in California.
Da una ricerca condotta da Bank of America Merrill Lynch emerge che negli Usa il 12% della popolazione prevede di acquistare i nuovi auricolari non appena il mercato li renderà disponibili il prossimo mese. Il calcolo è presto fatto e rimanda a un potenziale incasso da parte di Apple di circa 3 miliardi di dollari. Non male per un accessorio che del prezzo non fa certo il suo punto di forza. Molto meglio va sotto il profilo delle prestazioni: gli AirPods assicurano un’autonomia di 5 ore con una sola ricarica e fino a 24 ore sfruttando la batteria integrata nella confezione. Sono inoltre sufficienti solo 15 minuti per assicurarsi altre 3 ore di utilizzo. Le perplessità restano invece legate alla loro praticità e alla facilità con cui, durante spostamenti e movimenti bruschi, potrebbero volare via dalle orecchie.