Batterie: ecco come trattarle al meglio

Uno dei problemi più rilevanti in ambito mobile è sicuramente quello inerente alla longevità delle batterie, vero e proprio tallone d’Achille dei superphone di ultima generazione. Come ben saprete, la stragrande maggioranza dei prodotti appartenenti all’elettronica di consumo sono alimentati da batterie agli ioni di litio (Li-ion), la miglior tecnologia a disposizione che, oltre portare moltissimi vantaggi porta anche diversi degli svantaggi.

Sono molte però le cose da sapere per trattare al meglio le batterie agli ioni di litio e poterle sfruttare più lungo possibile, soprattutto se disponiamo di uno smartphone con batteria non rimovibile che intendiamo far durare a lungo…
 
Parte 1: Introduzione

Iniziamo col dire che bisogna dimenticare tutto quello che si diceva una volta sulle batterie, nessuna delle cose che si facevano con le vecchie Ni-Cad va bene (caricarle tanto, cariche e scariche complete, ecc).

Le batterie agli ioni di litio -se le trattiamo bene- non soffrono di usura “materiale”, cioè non durano per tot cicli di carica, ma sono soggette ad un usura “temporale”: più è vecchia la batteria più capacità ha perso nel corso del tempo, in base alla carica ed alla temperatura. Va sottolineato che le batterie soffrono moltissimo il calore. Più questa risulta fresca più riusciamo a tenerla in vita, se il telefono raggiunge temperature > 40°C è meglio lasciarle raffreddare.Infine, anche il troppo freddo non fa bene: è scongliato infatti portarle a -40°C. Analizzando i dati qui sotto capirete che difficilmente ne vale la pena.
 

Parte 2: Consigli e cose da sapere

Ecco qualche consiglio pratico

    •    Non scaricare a fondo: portare la batteria allo 0% o comunque sotto il 15% è pericoloso, anche se le batterie hanno un sistema di sicurezza che blocca la scarica al 5%, segnalandola come 0% per evitare che si danneggino irrimediabilmente, il rischio è comunque presente poichè se lasciamo completamente scarica una batteria questa continuerà a perdere la carica e se la tensione scende sotto una certa soglia, la batteria muore e sarà da buttare. Ricaricare da zero comunque diminuisce l’efficacia della carica, aumentando il rischio di un danneggiamento delle celle poichè la tensione potrebbe non essere la stessa in tutte le celle!
 
    •    Non caricare troppo: se fa male scaricare troppo la batteria, anche caricarla a lungo non fa bene. Nonostante le batterie Li-ion sopportino abbastanza bene gli eccessi di carica, lasciare una batteria con tanta carica troppo a lungo fa male (vedi tabella sopra). Mai lasciare in carica per più di 8-10 ore quindi. Detto questo è bene sapere che una batteria non verrà mai caricata fino al 100% perché il caricabatterie si fermerà prima facendo scaricare un po’ la batteria per poi ricaricarla, con scariche comunque meno frequenti del normale. Le batterie infatti non vengono caricate continuamente, ma con scariche di alcuni decimi di secondo ogni x secondi.
 
    •    Caricare presto e spesso: l’ideale sarebbe di mantenere una carica tra il 20 e l’80%, cosa abbastanza fattibile in fondo. Le batterie agli ioni di litio non soffrono di effetto memoria e non vengono assolutamente danneggiate da ricariche e scariche parziali, anzi, è il modo migliore per allungarne la vita. Il processo di carica andrebbe fatto in un luogo fresco.
 
    •    Effettuare correttamente la carica di inizializzazione della batteria: appena fornite le batterie sono parzialmente cariche ed è controproducente utilizzarle subito, ne ridurremo l’efficacia. La pratica ideale è inserire subito la batteria nel terminale e, senza accenderlo, metterlo sotto carica per circa 5 ore o comunque 2 ore in più del normale tempo di carica. Ignoriamo l’avviso di carica terminata poiché è sempre errato con le batterie non inizializzate. Quando la batteria sarà inizializzata correttamente, i valori della stessa indicati dal sistema saranno molto più precisi.
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    •    Segni evidenti di una cattiva inizializzazione: le prime tacche d’energia (passaggi 100-90-80 %) si scaricano molto più velocemente delle altre. In questo caso, utilizzate a fondo il terminale fino al 10% di carica, spegnetelo e tenete sotto carica per una notte (almeno 6 ore, massimo 8 ore), ignorando ogni avviso di carica completata: recupererete almeno parzialmente la carica ottimale. Tre cicli di ricalibrazione sono però il modo migliore per eliminare (temporaneamente) il fenomeno.

Altre cose da sapere sono:

    •    Il tempo di dimezzamento della capacità di carica è di circa 2 anni, periodo dopo il quale si suggerisce di sostituire la batteria.
    •    Le ricariche effettuate con caricatori non stabilizzati, tipo quello auto, danneggiano un po’ la batteria.
    •    Una batteria si può anche scaricare del tutto, tenendo ben presente però che va ricaricata subito e che si rovina se si cerca di prelevare grosse correnti quando sono scariche, ad esempio tentando di accendere il telefono. Meglio non accenderlo se è sotto al 10-15%.
    •    Autoscarica trascurabile, 1% al mese.
    •    Per conservare una batteria che non usate, la cosa migliore da fare è caricarla al 40%, metterla in un sacchetto sigillato e conservarla a 0°C. Poi potrebbe essere il caso di ricalibrarla.

Parte 3: Android e la batteria

Se le batterie non soffrono di effetto memoria, Android (ma non solo) purtroppo si. Questo perché non è per niente facile per il sistema sapere quanto è carica una batteria: dopo 20-30 ricariche parziali il sistema diventa impreciso nel mostrare la carica residua. Nessun problema però: una volta al mese basterà ricalibrare la batteria. Prima di imparare come fare bisogna però notare 2 cose:
la prima è che Android è buggato, se accendiamo il telefono con il caricabatteria inserito Android aggiungerà dai 15 ai 30 punti percentuali in più rispetto alla carica reale (che comunque è stimata, a volte bene a volte no). Questo comporta o una più rapida discesa della percentuale, ad esempio da 70% a 0% in minor tempo poichè in realtà non eravamo a 70 ma a 50, oppure il fatto che il telefono si spegne per mancanza di carica quando manca ancora (secondo Android) un 20-30%. Quindi cerchiamo di evitare di riavviare il telefono con caricabatterie inserito a meno che non sia carico del tutto.
La seconda cosa è che anche quando cambiamo una rom Android (spesso) sballa la percentuale di carica e quindi è meglio ricalibrare prima di dire che una determinata rom o kernel mangia troppa batteria.


Parte 4: Calibrazione della batteria

Iniziamo col dire che le app che trovate sul Play Store poco utili, queste fanno il wipe battery stats , cioè cancellano il file batterystats.bin, che non ha niente a che fare con la durata della batteria o la percentuale indicata. Un ingegnere Google ha spiegato che questo file contiene solo i dati che vediamo in impostazioni -> batteria, cioè le informazioni sul consumo da parte dei vari processi/componenti. 
Inoltre il batterystats.bin viene cancellato automaticamente ogni volta che stacchiamo il caricabatterie ed abbiamo una percentuale di carica >90% ed anche quando flashamo una nuova rom con installazione pulita (il wipedata/factory reset cancella il suddetto file)

Quindi, l’unico modo per calibrare la batteria e far notare ad Android che si sbaglia è quello elencato qui sotto. Attenzione a non farlo spesso poichè come abbiamo visto non fa benissimo alla batteria.

    1.    Scaricate completamente il device Android, fino a farlo spegnere per insufficienza della carica della batteria (o comunque sotto al 10%);*

    2.    Provate a riavviarlo; se il device dovesse riavviarsi, fatelo nuovamente spegnere a causa della batteria scarica;*

    3.    Caricate il telefono da spento, per 2 ore in più del normale periodo di carica, ignorate eventuali segnali di carica completa

    4.    Staccate il caricabatterie e togliete la batteria per un po’*, dieci minuti circa, poi reinseritela e rimettete a caricare per qualche minuto (potete fare questa operazione anche 2 volte)

    5.    Avviare il cellulare collegato al caricabatteria, scollegatelo solo ad avvio avvenuto. Questo farà capire ad android l’”errore”.

Tutta l’operazione va ripetuta 2/3 volte di seguito!

* E’ sconsigliato poiché fa male alla batteria ma se avete gravi problemi di durata batteria potete provare, sta a voi decidere.
* Chi non può togliere la batteria può lasciare sempicemente spento il telefono, non è così efficace ma non dovrebbe influire molto.

Questo procedimento potrebbe migliorare molto la durata della batteria, ma potreste anche non notare niente, dipende anche dallo stato della vostra batteria.
 

Parte 5: Inizializzazione della batteria

Questo è il procedimento da fare ad una batteria nuova per farla rendere al meglio, quindi se comprate una nuova batteria o prendete un telefono nuovo, ecco come vanno inizializzate le batterie nuove. Questo è uno dei metodi migliori.

    1.    Non accendere il telefono con la batteria nuova, questa è semicarica e non va usata subito. Mettere in carica il telefono per qualche ora come per la ricalibrazione, 2 ore più del normale, ignorando eventuali segnali di carica completa.

    2.    Accendere il telefono con caricabatterie ancora collegato, staccarlo una volta che Android si è caricato ed usare il telefono fino a farlo spegnere (o finché non arriva ad essere quasi scarico, per questa prima volta direi di scendere al 5 %).

    3.    Mettere subito in carica il telefono (da spento) finché non è carico. Accendere il telefono con ancora il caricabatterie collegato.

    4.    Scaricare il telefono fino al 5-10 % e rimettere in carica fino al 100%. Staccare dal caricabatterie e scaricare fino al 5-10%. Ripetere questo passaggio 3-4 volte, in modo da arrivare a fare 4-5 cariche e scariche complete (o quasi).


Tutti i consigli riportati soprastante sono frutto di conoscenze scientifiche note sull’argomento (batterie agli ionidilitio-wikipedia) e l’esperienza avvenuta negli anni in ambito smartphone da parte della fonte, Moreno Pojer, moderatore del forum androidiani.

 

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Raffaele Pozzi