Cominciano ad arrivare i dati ufficiali delle vendite di smartphone del primo trimestre dell’anno e, come atteso, non sono buoni.
L’istituto di ricerca Canalys, che pubblica oggi il suo rapporto sul periodo gennaio-marzo 2020, segnala un calo totale del 13% con cirxa 300 milioni in meno di unità spedite (che sono 272 milioni). Un impatto molto forte, dovuto ovviamente all’emergenza sanitaria in corso un po’ in tutto il mondo.
Secondo l’analista di Canalys Shengtao Jin, pochi produttori di smartphone sono riusciti a rendere meno graffiante l’impatto della pandemia globale. Come sempre accade in questi momenti, c’è chi perde terreno e chi invece riece ad arginare meglio i danni.
Samsung, Apple e Huawei hanno registrato perdite, mentre Xiaomi è riuscita ad aumentare il suo volume del 9% su base annua. Anche Vivo ha registrato un lieve aumento delle vendite, ma questo è destinato a cambiare.
Ben Stanton, un altro analista della società, ha confermato ciò che molti temevano: il picco dell’impatto si vedrà nel prossimo trimestre. Secondo Stanton, alcuni rivenditori offline potrebbero chiudere i battenti senza un adeguato supporto da parte dei governi, e tale situazione non potrà che influenzare il mercato globale degli smartphone.
Come sempre, le aziende che riusciranno ad adattarsi più rapidamente alla situazione e a bilanciare bene le attività di marketing saranno quelle che riusciranno a superare la tempesta meglio e più rapidamente.
I dati di vendita dei primi cinque produttori secondo Canalys
Nel dettaglio, in questo trimestre, Samsung è tornata ai vertici del mercato, nonostante le sue vendite siano scese del 17% a 60 milioni. Huawei ha distribuito 49 milioni, con un mix maggiormente spostato verso la Cina. Apple si colloca al terzo posto, con un calo dell’8% e 37 milioni di smartphone spediti. Xiaomi, il migliore tra i primi cinque, è riuscita a crescere del 9% raggiungendo i 30 milioni di unità, mentre Vivo è quinto con 24 milioni di unità, con un aumento del 3%.