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Coronavirus, aumentano le vendite online. Occhio alla truffe

Com’era prevedibile, in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, sempre più italiani fanno affidamento sugli acquisti online per far fronte alle loro necessità di acquisto. Costretti a casa, hanno dovuto dunque modificare le loro abitudini quotidiane e questo, naturalmente, ha avuto una ripercussione sui numeri del settore e-commerce.

Anastasia Sfregola

Un’indagine Nielsen sulle vendite online dei prodotto di largo consumo, ad esempio, testimonia un aumento dall’ultima settimana di febbraio fino alla prima di marzo di oltre l’80% rispetto allo scorso anno, con un incremento di 30 punti percentuale se riferite al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza legata al Covid-19.

Spiega Anastasia Sfregola, Sales Manager per l’Italia della piattaforma di e-commerce Koomo: «L’impennata è comprensibile ma non prevedibile dal punto di vista gestionale per chi opera nel settore: è stato come trovarsi a fronteggiare improvvisamente una mole di ordini che fino ad oggi si era verificata solo in giorni precisi e prestabiliti, come il Cyber Monday o il Black Friday».

Ma come l’ecommerce è chiamato a gestire questa emergenza? «Secondo la nostra esperienza – spiega la manager – gli aspetti che devono essere tenuti sotto controllo sono essenzialmente quattro: la velocità del sito, il magazzino, l’assistenza clienti e l’approvvigionamento della merce. Bisogna essere in grado di garantire uptime e velocità del sito anche con l’aumento esponenziale di contatti, fornire all’utente diverse opzioni di acquisto per facilitare il ritiro della merce e mettere a disposizione del cliente un customer care multilingue attivo 24 ore su 24».

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Attenzione però: l’assalto all’online ha coinciso anche con un aumento delle frodi: «Si tratta di fenomeni speculativi – afferma Anastasia Sfregola – che preoccupano l’utente e danneggiano il mercato. L’utente però può difendersi scegliendo dove acquistare e informandosi, in particolare su termini e condizioni di vendita e soprattutto sulle politiche di cambi e resi. Inoltre, in Italia è possibile denunciare questi casi rivolgendosi alla Guardia di Finanza».

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Stefano Cavallaro

Giornalista professionista, segue da tempo il settore della consumer electronics con particolare focus su mobile technology e photo imaging. In passato si è occupato di cronaca su radio e giornali locali.