Ha destato parecchia ironia sui social l’articolo apparso oggi su Repubblica a firma Corrado Augias. Il giornalista, editorialista del quotidiano, rispondendo a una lettrice italo-svizzera che si lamentava di alcune inefficienze ha raccontato a sua volta, con dovizia di particolari, di una mail completamente sgrammaticata con la quale Enel gli richiedeva il pagamento di una bolletta arretrata.
In realtà, come di evince dopo poche righe, Augias non aveva ricevuto alcuna comunicazione da Enel, ma era stato vittima, ahimé inconsapevole, di un tentativo di fishing perpetrato attraverso una classica email zeppa di errori grammaticali. Un testo, insomma, che sembrava tradotto (male) con Google Traduttore.
Il giornalista, a un certo punto, si chiede anche come Enel “non abbia una persona capace di scrivere in un italiano comprensibile”.
Il giornalista pubblica pure il testo integrale della pseudo mail di Enel (lo potete vedere qui sotto), che appare un evidente tentativo di phishing con il quale i malintenzionati tentano di acquisire i dati dell’utente (come user name, password o, ancora peggio, informazioni sugli strumenti di pagamento) per poi portare a termine la vera e propria truffa, rubando soldi al malcapitato.
Rileggendo il pezzo di Augias, che nelle ultime settimane è stato fortemente criticato per alcune dichiarazioni sulla Calabria, viene da sorridere. L’ottantaseienne scrittore e autore non è probabilmente avvezzo alla tecnologia, ma quello che appare davvero strano è come nessuno all’interno della redazione si sia accorto della gaffe e abbia fermato l’articolo prima che il giornale andasse in stampa.