D-Link, festeggia i suoi primi 30 anni di attività come leader globale del settore networking con un evento a Milano. Fondata da un piccolo nucleo di 7 persone nel 1986, l’azienda oggi conta oltre 2.700 dipendenti in oltre 65 Paesi, con un fatturato che è cresciuto a doppia cifra per oltre due decadi. Questo importante traguardo giunge proprio quando la multinazionale taiwanese entra in una nuova era, con la recente nomina di John Hsuan come nuovo Chairman e con nuove sfide all’orizzonte.
“Con oltre 30 anni di esperienza, siamo orgogliosi di poter guardare al nostro passato, ricco di successi. Il nostro business è stato costruito giorno dopo giorno coltivando leadership, crescita e passione, tratti caratteristici della nostra azienda fin dai primi anni. Continueremo con entusiasmo a connettere le persone, soprattutto oggi che siamo nell’era dell’intelligenza artificiale e dei servizi automatizzati, in cui siamo sempre più interconnessi al mondo dell’informazione. Per il futuro la sfida è quella di studiare nuovi e innovativi mezzi per collegare la società al nuovo Internet,” ha dichiarato Stefano Nordio, Vice Presidente D-Link Europe.
D-Link: casa sicura e protetta
Non a caso, l’evento di Milano è stata anche un’occasione per presentare una ricerca sulle preferenze degli europei in tema di smart home. La ricerca D-Link ha dimostrato che il motivo principale per l’acquisto di prodotti smart home è quello di rendere la propria casa un posto più sicuro e protetto, la sicurezza si conferma, quindi, il bisogno primario. Se guardiamo infatti alla wish list dei consumatori europei, videocamere di sorveglianza e sensori di movimento raccolgono il 37% delle intenzioni d’acquisto per l’anno in corso (il 23% intende acquistare una videocamere di sorveglianza e il 14% sensori di movimento), mentre le smart plug sono indicate come prioritarie dal 25% degli intervistati.
La sicurezza è la risposta più comune anche per gli scenari sui quali la smart home dovrebbe concentrarsi e sviluppare automazioni: ad esempio, gli europei sognano di poter uscire di casa senza doversi più preoccupare di controllare se le finestre sono rimaste aperte e, oltre un terzo, indica come prioritaria la comodità di non dover più alzarsi per spegnere le luci di casa o scendere a controllare la porta di ingresso prima di addormentarsi. Solo il 13%, invece, crede che la smart home debba portare beneficio all’intrattenimento domestico, nonostante la forte crescita dei servizi di streaming on demand di musica e film.