In un presente che diventa sempre più digitale e digitalizzato, tanto da puntare sempre più sui robot domestici (per la pulizia ma presto arriveranno anche quello da compagnia) è di oggi la notizia della scoperta di quella che potrebbe diventare la pelle dei prossimi automi.
È elastica (si allunga del 500%) può cambiare colore ed è morbida, molto simile a quella del polpo, e i ricercatori l’hanno già utilizzata per coprire un braccio robotico. Descritta sulla rivista Science, è stata realizzata dal gruppo coordinato da Robert Shepherd, dell’americana Cornell University, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e ha quindi anche un’anima tutta italiana.