Ecco 4 consigli al momento di acquistare un power bank

È ben noto da tutti che il maggior problema della tecnologia attuale è l’autonomia, un vero e proprio incubo, soprattutto per quegli utenti che hanno dispositivi con una capacità ridotta nel loro smartphone, tablet o portatile e che vogliono avere le loro app preferite ma queste dannano l’autonomia del prodotto.


Grazie a questo motivo sono nati i power bank, dispositivi che hanno una batteria all’interno e che ti permettono di complementare o aiutare al tuo dispositivo nel momento in cui abbia bisogno di un po’ più di energia.

In questo articolo vi diremo alcuni dei consigli più fondamentali al momento di scegliere il power bank più adatto alle tue necessità.

Dove porterò il mio power bank?

È la domanda chiave per scegliere una capacità ideale per la tua power bank, le capacità più comuni sono 5000 mAh, 10000 mAh e 20000 mAh ma, ci sono altre capacità che rispondono a esigenze più specifiche.

Esempio: una power bank da 15000 mAh non è così piccola come una da 10000 mAh e non è neanche così grande come una da 20000 mAh.

Un’opzione ottima sono i power bank a forma di rossetto

Per poter capire meglio se un power bank è adatto per te o meno devi pensare alla domanda che dà il titolo a questa sezione a queste altre due:

  • Quanti dispositivi voglio ricaricare?
  • Quali dispositivi voglio ricaricare?

E ricorda: la capacità reale di una power bank non è la stessa che annuncia il marchio; cioè, una power bank da 10000 mAh (nessuna, in generale) non sarà mai efficiente al 100%, essendo la sua capacità reale attorno a un 70%-80% della capacità totale. Capacità totale 10000 mAh = Capacità reale è il 70% della totale = Capacità reale è 7000 mAh

Quali Porte USB include?

Sebbene la maggioranza dei power bank includano porte USB-A (la tipica USB che conosciamo) c’è da dire che non tutti gli utenti possono ritenere questa la soluzione più comoda. Infatti, è molto noioso dover portare con sé molti cavi e adattatori perché il vostro dispositivo ha una porta diversa a quella del power bank.

Per questo motivo esistono power bank ideate per un pubblico in particolare, per esempio, gli utenti Apple che hanno bisogno del cavo Lightning o gli utenti dei nuovi smartphone che hanno la nuova porta USB tipo C.

Anche se possiamo affermare che i power bank continuano a includere come standard le porte USB-A + le Micro USB, le più diffuse negli ultimi anni e valide ancora oggi.


Le ormai classiche porte Micro USB (prima a destra) e USB-A (resto)

Infine, alcuni power bank includono porte meno comuni come quella DC per i portatili più vecchi o quella AC per poter collegare qualsiasi apparecchio senza problemi .

Design: la ciliegina sulla torta

Ogni anno i marchi ce la mettono tutta per riuscire a immagazzinare più energia in power bank con dimensioni più ridotte.

Nella seguente grafica, sviluppata da Powerbank20, potete vedere un esempio di portabilità vs energia immagazzinata su un power bank, dove si mettono a confronto modelli con la stessa capacità (20000mAh) ma con diverse dimensioni:

Grafica rapporto compattezza del power bank e potenza in uscita

Come si può osservare nella grafica, il modello QB822 del marchio ZMI è il power bank che fornisce più energia in meno spazio, invece, modelli come PB-N36 di Aukey o PL07ZM di Xiaomi sono molto più voluminosi.

ZMI vs AUKEY

Infine, se sei interessato in acquistare un power bank di grande capacità, per esempio, 20000mAh o 26800mAh, è importante cercare modelli nuovi che siano più compatti e siano il meno pesante possibile o, vuoi portare con te un mattone?

Quick Charge, Power Delivery: sai cosa sono?

Infine, vi vogliamo parlare dei due protocolli di ricarica rapida più diffusi e presenti sui power bank. Entrambi fanno più o meno lo stesso: aumentano il voltaggio durante la ricarica per poter ottenere più velocità.

Quick Charge è quello più diffuso in questo momento perché lavora con la porta USB-A e quella micro-USB, Power Delivery, invece, lavora con la nuova porta USB-C non tanto diffusa ancora.

I protocolli di ricarica aumentano notevolmente la velocità di ricarica

La differenza tra avere un power bank senza protocolli di ricarica rapida e averne uno con è: al momento della ricarica del power bank -se questo ha ricarica rapida- il tempo della stessa può ridursi al 50% del tempo totale senza ricarica rapida.

Per concludere = Power bank con ricarica rapida = addio alle ricariche di tutta la notte!

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.