Display da 5,7 pollici Super AMOLED con risoluzione QHD (1.449×2.560 pixel), scocca realizzata in metallo e vetro (e simile a quella del Galaxy S6), processore Exynos 7420 e fotocamera principale da 16 Megapixel (quella secondaria è da 5 Megapixel). In più, RAM da 4 GB e ROM minima da 32 GB. E, naturalmente, il pennino, che migliorerà ulteriormente le prestazioni di Galaxy Note 4 pur senza rivoluzionarle. (SCHEDA TECNICA COMPLETA QUI)
Insomma, non vi sarà sfuggito che le caratteristiche tecniche sono esattamente in carta carbone rispetto all’S6 Edge+. Così Samsung ha dovuto prendere una decisione, non facile: portare sul mercato entrambi i modelli con il rischio di pericolose sovrapposizioni commerciali e con la possibilità di sbagliare il mix fra i due prodotti (un po’ come accaduto inizialmente con S6 e S6 Edge) oppure sceglierne uno dei due come alfiere della fascia altissima. La casa coreana ha optato proprio per la seconda cosa: ha scelto, con coraggio, di riservare Note 5 solo per il mercato asiatico e statunitense, insistendo in tutte le altre aree geografiche con S6 Edge+, una gamma che ha già riservato importanti soddisfazioni di vendita.
Così sarà, dunque, almeno per tutto il 2015: chi sentirà la mancanza del pennino dovrà andare molto lontano per acquistare il nuovo prodotto, con il rischio di mettersi in tasca una versione con un software non completamente adeguato per l’Italia.
Una scelta difficile, come già detto, ma non certo presa alla leggera e motivata anche dal forte rallentamento rilevato nelle richieste di Note 4; una scelta che farà storcere il naso ai puristi dell’S Pen.
Con S6 Edge+ Samsung ha deciso di offrire alla sua clientela più business un telefono potente, dotato di un grande display e realizzato con un’attenzione al design che non ha precedenti.
Ora la parola passa al mercato.