Essential, il nuovo smartphone prodotto dal papà di Android Andy Rubin è stato presentato ufficialmente questa sera.
Un progetto audace, coraggioso che, esteticamente, si presenta con un grande display che riduce le cornici a un dettaglio. Costo del dispositivo? 699 dollari. Disponibilità in Europa tutta da scoprire nelle prossime settimane.
Essential sarà lanciato negli Stati Uniti, tanto per iniziare. Gira con Os Android, monta un processore Qualcomm 835, ha 4 GB di RAM e 128 GB di memoria. Sulla sua scocca, dalle linee pulite e rarefatte, non c’è neppure il logo dell’azienda che lo ha ideato e prodotto.
Ma facciamo un passo indietro, perché mai come in questo caso le caratteristiche tecniche contano così poco.
Essential ha progettato uno smartphone di qualità, con uno schermo ampio (un LTPS da 5.,71 pollici di diagonale con rapporto 19:10 e risoluzione QHD), una scocca con un mix di titanio e ceramica in grado, secondo Rubin, di ammortizzare meglio urti e cadute rispetto ai grandi competitor (leggasi Samsung e Apple, n.d.r).
E Android? Semplice, semplificato, depurato da tutte le app e i servizi che appesantiscono anche le versioni Stock del sistema operativo.
E ancora: un ecosistema di accessori: un connettore magnetico e una videocamera a 360 gradi che dovrebbe essere contenuta nella confezione. Si fissa nella parte superiore del telefono e sarà dotata della sua dock di ricarica.
Essential è dotato di una doppia fotocamera, simile a quella già vista su altri telefoni. Il primo sensore è RGB a 13 Megapixel, il secondo è monocromatico, proprio come quello di Huawei P9 e P10. La fotocamera frontale offre invece un sensore da 8 Megapixel che può anche catturare video in 4K.
Avrei potuto godermi la vita, girare il mondo, ha detto Rubin, e invece una serata fuori con un amico mi ha aperto un nuovo orizzonte. Io stesso ho partecipato alla costruzione di un sistema operativo e di un ecosistema che, a volte, invece di semplificarci la vita, ce la rende complessa.
Essential – insomma – è il tentativo di liberare Android dai tecnicismi e da quei muri dietro ai quali, nel tempo, si è un po’ rinchiuso. L’idea è di costruire un progetto di smartphone capace di dialogare con tutti i dispositivi elettronici della casa, senza obbligarci a cambiarli per farli aderire a un singolo standard.
Un progetto vincente? L’uovo di Colombo? Un’idea commerciale ben congeniata o, semplicemente, una trovata di un idealista?
Solo il tempo lo dirà. Il fatto che a presentarci Essential sia però stato Andy Rubin merita attenzione e una grande dose di rispetto. Poi, come sempre, l’ultima parola spetterà al mercato.