Internet Explorer ha fatto il suo tempo, cederà il passo a Project Spartan, nome in codice e non definitivo per il nuovo browser che Microsoft integrerà in Windows 10.
Si tratta di un cambio epocale e una svolta, anche sociale, da parte di Microsoft. Internet Explorer ha segnato l’epopea di Internet, calcandone il palcoscenico forte della strapotenza (ma in molti preferivano definirla prepotenza) del suo sistema operativo. I meno giovani si ricorderanno dello storico dualismo con Netscape, ma anche del contenzioso che ha visto Microsoft prima accusata, e poi condannata, proprio per il suo browser. Risale al 2004, il commissario alla concorrenza di allora era Mario Monti, la prima multa dell’Ue a Microsoft, da 497 milioni di euro.
Eppure, nonostante gli sforzi, Internet Explorer non venne mai digerito dagli utenti. Forse perché allora Microsoft era un colosso potentissimo, di certo uno dei pochi, e suscitava invidia e timore. I suoi prodotti erano considerati troppo “di regime” per essere di moda e parlare male (a torto o a ragione) dei suoi software, donava un certo carisma e faceva anche parecchio figo.
Ironia della sorte oggi a comandare è Chrome, il browser di Google, altra multinazionale che oggi dovrebbe davvero fare paura (visto che controlla sia la pubblicità on-line sia l’informazione) e invece, grazie a un marketing sociale mirato, ancora oggi viene considerata un’azienda “contro”, amata e rispettata.