Come già anticipato ieri in un nostro articolo, è previsto per il mese di ottobre il debutto di Facebook at Work, piattaforma social dedicata al mondo delle imprese e dei professionisti. E così, mentre Walt Disney e Microsoft si contendono Twitter, Mark Zuckerberg lancia la sfida ai social nati per favorire il business e le pubbliche relazioni fra professionisti, LinkedIn su tutti.
Più nel dettaglio, Facebook at Work non sarà molto diverso dal social network che tutti conosciamo né richiederà, stando alle ultime indiscrezioni, credenziali diverse da quelle utilizzate per accedere al “normale” profilo Facebook.
La condivisione di stati d’animo, immagini di vacanze, gattini, piatti e selfie lascerà invece il posto a servizi di altro genere, come lo scambio professionale di contatti e di curricula, alla messaggistica istantanea e alle videochiamate.
Anche se del progetto si sta parlando soprattutto in questi ultimi giorni, gli sviluppatori di Facebook stanno lavorando alla sua attuazione da circa due anni. Una versione beta è in fase di test presso 400 realtà aziendali dal 2014, compresa la Royal Bank of Scotland (con 10.000 dipendenti attivi), la Century 21 (con 4.000 dipendenti attivi) e la Heineken. Il nuovo social network dovrebbe quindi arrivare al lancio già maturo e ben rodato.
A spingere Zuckerberg e i suoi più fidati collaboratori a percorrere la strada della “condivisione professionale” c’hanno pensato realtà simili e concorrenti come Slack e Yammer già usati con successo dai dipendenti di varie aziende per scambiarsi messaggi e interagire, anche e soprattutto, in mobilità.
Non si esclude che in un secondo momento, a Facebook at Work siano abbinate applicazioni per la produttività, sulla falsariga di quanto fatto da Yammer, di proprietà di Microsoft, che include al suo interno le funzionalità del pacchetto Office 365. L’intento è quello di fidelizzare gli iscritti offrendo loro un ecosistema di servizi e strumenti altamente integrati.
Indiscrezioni sono trapelate anche per quanto riguarda i prezzi: Facebook at Work sarà probabilmente gratuito solo nelle sue funzioni di base. In altri termini presenterà la cosiddetta formula “freemium”. Le aziende che vorranno farne uso in modo strutturato dovranno prevedere un costo mensile (di qualche euro/dollaro) in funzione dei dipendenti che ne sfrutteranno le potenzialità. Per confronto Yammer costa alle imprese clienti dai 3 a 24 dollari per dipendente per mese.