Facebook down

Facebook censura i post sul Coronavirus. Ma è un bug

Facebook che censura i post (soprattutto quelli un po’ scomodi e controcorrente) sul Coronavirus. È l’urlo di migliaia di utenti che nelle ultime ore si sono visti contrassegnati come spam e rimossi alcuni link ad articoli di importanti organi di stampa.

Tanto che è dovuto intervenire il responsabile della sicurezza di Facebook rassicurando tutti che si tratta di un bug. Le rimozioni avevano scatenato una vera e propria rivolta online e tante lamentele sia da parte degli utenti di Facebook sia di quelli di Instagram.

Si tratta di un bug del sistema anti-spam, non correlato ad alcun cambiamento nelle nostre modalità di moderazione dei post“, ha dichiarato Guy Rosen, vicepresidente di Facebook per l’integrità, su Twitter.

“Abbiamo ripristinato tutti i post rimossi per errore, e non solo quelli correlati al COVID-19. È stato un problema causato dal sistema automatizzato che rimuove i collegamenti a siti web offensivi, ma che in tal caso ha rimosso molti post che non avrebbero dovuto essere cancellati”.

Gli utenti di Facebook hanno condiviso con l’agenzia di stampa Reuters – che riporta la notizia – numerose notifiche riguardanti articoli di importanti organizzazioni giornalistiche tra cui Axios e The Atlantic e considerate da Facebook come una violazione delle linee guida della community.

Un utente ha dichiarato di aver ricevuto un messaggio che diceva “link non consentito” dopo aver tentato di pubblicare un articolo di Vox sul coronavirus nel suo profilo Instagram.

Il problema è sorto il giorno dopo che Facebook aveva annunciato che avrebbe mandando a casa per motivi di salute pubblica tutti i lavoratori a contratto che svolgono servizi di revisione dei contenuti.

“Riteniamo che gli investimenti che abbiamo fatto negli ultimi tre anni ci abbiano preparato a questa situazione”, ha scritto Facebook in un post sul blog annunciando la decisione.

“Detto questo, potrebbero esserci alcune limitazioni e potremmo avere tempi di risposta più lunghi e, di conseguenza, fare più errori”, conclude il post.

Tuttavia, nonostante le rassicurazioni del caso, qualcosa, anzi, più di qualcosa sembra proprio non avere funzionato per il meglio.

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Massimo Morandi

Giornalista, milanese, appassionato di tecnologia. Ama viaggiare, la buona cucina e il calcio.