Facebook ha intentato causa contro quattro aziende cinesi accusandole di aver venduto account falsi, follower e “Mi Piace” utilizzati poi per campagne di disinformazione e altre attività non consentite.
La notizia – riportata in giornata dall’Ansa – è stata resa pubblica dal social network di Mark Zuckerberg, che ha depositato l’ingoiunzione presso il tribunale federale di San Francisco.
Dal 2017 le compagnie avrebbero pubblicizzato e venduto pacchetti di account fasulli attraverso sei siti web con nomi di dominio simili a Facebook, tipo myfacebook.cc. D’altra parte i social network sono sempre più bersagliati da servizi, più o meno leciti, volti a gonfiare i followers o a creare finto engagement.
Le aziende, collegate tra loro, proponevano l’offerta di servizi per aumentare like, commenti, amici, e si presentavano come partner strategico cinese di Facebook, senza ovviamente avare alcun accordo con il social network. Per loro l’accusa è di violazione del marchio, dei termini di servizio e reati collegati. Ad essere coinvolti sono anche altre piattaforme come Amazon, Apple, Google, LinkedIn e Twitter.
Facebook chiede un’ingiunzione e un risarcimento danni di 100 mila dollari.