Succede anche sull’App Store di Apple: un consumatore americano ha scaricato un’app per la gestione del proprio portfolio di criptovalute ed è stato vittima di una truffa, perdendo la cifra di oltre 600.000 dollari. La storia ha inizio il mese scorso quando Phillipe Christodoulou decide di controllare il suo saldo Bitcoin.
Compie una ricerca sull’App Store per trovare l’app”Trezor”, la società che offre il portafoglio hardware in cui ha archiviato la crittografia, nella speranza di trovare un’app per smartphone. Christodoulou trova in realtà un’app che si chiama Trezor e che, proprio come l’azienda originale, espone il logo di un lucchetto su uno sfondo verde, e così la scarica e inserisce i propri dati.
Sfortunatamente, però, non si tratta dell’app ufficiale di Trezor ma di un software di scam intrufolatosi nelle maglie dello store di Apple e che nulla ha a che fare con la vera Trezor.
Il Washington Post scrive che i truffatori che si nascondevano dietro l’app avrebbero sottratto a Christodoulou circa 17,1 bitcoin, per un valore di 600.000 dollari (quasi 1 milione di dollari al cambio di oggi). L’uomo ora accusa Apple per aver consentito all’app di essere pubblicata nel suo store. “Hanno tradito la fiducia che avevo in loro“, ha detto. “Apple non merita di farla franca“. Christodoulou ha aggiunto che l’app aveva una valutazione di cinque stelle, e ciò ha contribuito a renderla legittima ai suoi occhi.
Apple, di prassi, esamina tutte le app prima che vengano approvate. Qui il raggiro è stato però raffinato. L’app è stata infatti presentata come un’app per crittografare i file dell’iPhone e memorizzare le password. E così è stata pubblicata sull’App Store il 22 gennaio. Una volta pubblicata è stata trasformata in un portafoglio per criptovaluta.
Apple ha dichiarato di aver rimosso l’app il 3 febbraio e di aver bandito lo sviluppatore dopo la segnalazione del vero Trezor. Un’altra app falsa con lo stesso nome è poi apparsa due giorni dopo ed è stata immediatamente bandita dal negozio virtuale della casa di Cupertino.
Al momento il produttore dell’iPhone non si è ancora espresso su un’eventuale possibilità di rimborsare il consumatore che ha subito la truffa.