L’idea di Ford è semplice: fare toccare con mano ai più giovani l’esperienza di guida dopo una serata di bagordi o una sbornia. Per raggiungere l’obiettivo ha sviluppato la Hangover Suit, una tuta che, una volta indossata, è in grado di simulare i sintomi dei postumi quali spossatezza, vertigini, testa pesante e difficoltà di concentrazione. Il fine ultimo è aiutare la comprensione di quanto sia pericolosa e da evitare la volontà di mettersi alla guida dopo aver assunto alcol; basti pensare che anche il giorno dopo può essere considerato un atteggiamento altrettanto pericoloso. L’attenzione sale inevitabilmente in questo periodo, così denso di festeggiamenti.
Per rendersi conto di quanto possa essere pericoloso basta testare la Hangover Suit: Ford ha sviluppato una speciale tuta costituita da gilet, polsiere e cavigliere per peso totale di 17 Kg. All’interno di questi elementi da indossare sono stati inseriti pesi per rendere realistica la tipica sensazione di pesantezza corporea, occhiali speciali che producono una visione distorta o alterata, utilizzando giochi di intensità luminosa e riverberi colorati difficili da sostenere per l’occhio umano, e cuffie attraverso le quali simulare effetti acustici in grado di stimolare l’ipersensibilità ai suoni classica dell’emicrania. La somma di tutto ciò consente di riprodurre in modo abbastanza fedele i sintomi dei postumi di una notte di bagordi come spossatezza, vertigini, testa pesante e difficoltà di concentrazione.
In prova ai Driving Skills For Life
Ford ha sviluppato la Hangover Suit insieme con il Meyer Hentschel Institute, Germania, per mettere in luce gli elementi di rischiosità connessi a tale situazione. Anche quando i conducenti rientrano entro il limite legale di alcool, si espongono a un rischio che può essere letale quasi come quello a cui ci si espone mettendosi alla guida dopo aver assunto sostanze alcoliche, come accade agli automobilisti privati del sonno e agli effetti sui loro tempi di reazione.
Il contesto ideale per fare testare la Suit è rappresentato dal programma Driving Skills For Life, studiato per coinvolgere i patentati più giovani e strutturato in sessioni gratuite di guida responsabile. Attivo in 13 Paesi in tutta Europa, è attivo dal 2013 e finora a “formato” oltre 20mila ragazzi. In Italia, il Driving Skills For Life in quattro anni ha toccato 7 città (Monza, Milano, Padova, Pavia, Roma, Napoli e Palermo) coinvolgendo più di 2.500 ragazzi tra 18 e 25 anni. Tra coloro che hanno già sperimentato la Hangover Suit vi sono il Dottor Richard Stephens, Senior Lecturer in Psychology presso la Keele University, Regno Unito. Il ricercatore, specializzato nello studio di esperienza in postumi da assunzione di alcol, chiosa: “Le persone spesso non si rendono conto di fino a che punto i postumi dell’alcool possano compromettere le capacità di reazione e la gestione delle proprie azioni, anche quelle più comuni. La Hangover Suit mette in luce chiaramente questo aspetto”.