Fortnite over 50

Fortnite: guida di sopravvivenza per gli over 40 e 50

Immaginate di avere 40 o 50 anni e un passato da gamer. Sì, insomma, a meno di non aver vissuto in una campana di vetro negli anni ’80 e ’90 vi sarete sicuramente dilettati con i vari Doom, Quake, Unreal e poi, con l’arrivo dei figli e delle responsabilità, avete mollato il colpo…

Ricomincio da Fortnite

Poi un giorno, accendete la Playstation (il Pc lo avete mollato perché non avevate più tempo per aggiornare la scheda grafica e combattere con il Bios) e vi trovate di fronte al fenomeno Fortnite. Lo conoscete di nome perché tutti ne parlano, figli e nipoti ci giocano e in Rete non si parla d’altro. E allora vi sale la scimmia cosmica, contattate gli amici gamer che non vedete da anni e li convincete a riprendere in mano il joypad pronunciando la fatidica frase: “gli sparatutto sono come la bicicletta, una volta che hai imparato…“. Gran bella cazzata!

Si comincia…

E allora si parte. Vi date un appuntamento su WhatsApp e vi collegate con la Playstation. Mettete in preventivo almeno una mezzora per aggiungervi come amici e magari creare un “gruppo vocale” dove poter chattare con cuffie e microfono. Solo un paio di cosette. Essere esperti di Roger Wilco o ICQ non vi aiuterà nel set-up di collegamento. La Ps4 nasce per i nativi digitali, armatevi quindi di pazienza anche solo per far funzionare microfoni e tutto il resto. Se superate indenni questo step siete finalmente pronti per giocare…

Cos’è un Battle Royal?

È la modalità sparattutto del momento. Il termine deriva dal wrestling e indica, banalmente, il tutti contro tutti. Fortnite utilizza questa modalità e la declina anche nelle versioni 2v2 e 3v3. Poi ci sarebbero gli eventi speciali e tutto il resto, ma questa è una guida di sopravvivenza, quindi bisogna accontentarsi.

Ero un campione di Quake. Cosa è cambiato?

Rispetto agli anni ’80, dove la mappa era fissa e si poteva memorizzare a piacimento, qui le cose cambiano. La novità maggiore è il campo di battaglia che si restringe a intervalli di tempo regolari, obbligando i 100 partecipanti a muoversi verso il centro della cartina, pena la morte. L’altra grande novità (e peculiarità di Fortnite) è la possibilità di costruire muri e scalinate. Insomma, non basta più essere solo abili con il fucile, bisogna anche sapersi difendere con le costruzioni. Infine, scordatevi la visuale in prima persona che non va più di moda. Per il resto la dinamica è quella classica, se avevate una buona mira potrete ancora dire la vostra. Forse…

Fortnite: le armi in breve

Una volta catapultati sulla mappa di gioco (sarete in volo libero) potete scegliere la zona dove atterrare. Quelle centrali, che permettono di rimanere “stanziali” per non incorrere nella morte per restringimento della mappa, sono ovviamente le più gettonate e rischiose. Meglio puntare su una zona laterale e sperare nella fortuna. I primi minuti sono infatti essenziali per trovare armi e munizioni con relativa tranquillità. È poi fondamentale sapere quali sono le armi migliori. Fortnite utilizza un sistema gerarchico basato sui colori già utilizzato in altri giochi (Borderlands o Torchlights) ma visto che siete 50enni forse ve lo ricordate per Diablo e World of Warcraft. Per farla breve si parte dal grigio (armi comuni) e si arriva all’arancione (armi leggendarie) e in mezzo ci sono verde (non comune), blu (Rara) e viola (epica). Banalmente poi possiamo dividere le armi in due categorie: a corto raggio e a distanza. Per capire la precisione di un’arma attivate la modalità mirino con L1 (il tasto in alto a sinistra del joypad) e vi renderete subito conto della sua precisione. Scegliete l’arma anche in base al vostro stile di gioco. Inutile fare incetta di mitragliette e fucili a pompa se volete “cecchinare” da lontano.

La modalità mirino vi farà capire che tipo di arma avete trovato

Quando vi muovete per la mappa selezionate sempre le armi a corto raggio (fanno più danni anche se sono meno precise) in modo da potervi difendere in caso di agguato. Ci sono poi le armi esplosive (granate e lanciarazzi) che sono da utilizzare a distanza calcolando la forza di gravità. Insomma, il classico tiro balistico a mortaio. Ci sono poi gli scudi, le bende, le granate appiccicose.. troppo davvero per una guida over 50. Ma è un po’ come giocare a PES: se imparate i fondamentali non avete bisogno di fare la finta del tiro premendo quadrato e X.

Fortnite: la mappa

La schermata di avvio classica con la spiegazione degli elementi sullo schermo

Cercate di capire da subito come funziona la mini mappa del gioco in alto a destra. Voi siete la freccia bianca (lo so che non siete stupidi, ma è pur sempre una guida over 50), mentre le frecce blu sono i vostri compagni di gioco. Non cercate invece i nemici sulla mappa (lo so che negli anni ’80 in alcuni giochi c’erano, ma i tempi cambiano) perché non li vedrete. La linea bianca rappresenta invece la direzione da seguire per andare verso il centro della mappa. Il piccone che vi ritrovate in mano all’inizio del gioco serve invece per procurarsi i materiali da costruzione. Al momento non è prevista una guida sulle costruzioni ma potrei cambiare idea come tutti i 50enni.

Conclusioni

Insomma, di cose da dire ce ne sarebbero ancora molte, ma immagino vi sarete già stancati. Il bello della guida per 50enni è che non perdiamo tempo (non ne abbiamo ;=)) e si va dritti al sodo. Quello che sapete è più che sufficiente per buttarvi nella mischia, vincere è naturalmente tutta un’altra musica. Non scoraggiatevi. All’inizio morirete in un batter di ciglia, forse anche meno. Chi scrive, (sebbene 50enne e con un’esperienza pluriennale da gamer) ha faticato anche solo per ottenere un’uccisione, che poi è stata l’unica in una decina di partite in cooperativa. Se mi sono divertito? Erano anni che non mi divertivo così…

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Christian Boscolo

Christian Boscolo "Barabba" è stato redattore di K PC Games dove ha recensito i migliori giochi per PC per poi approdare alla tecnologia. Tra le sue passioni, oltre ai videogiochi, il calcio e i buoni libri, c'è anche il cinema. Ha scritto perfino un libro fantasy: Il torneo del Mainar