Il profitto trimestrale di Foxconn ha toccato il suo minimo storico degli ultimi 20 anni nel primo trimestre di quest’anno. È il risultato della pandemia di Covid-19 che ha colpito la Cina e poi quasi tutti i Paesi del mondo.
Il danno maggiore, per il produttore cinese, è stato causato dalla cessazione completa dell’attività quando la società è stata costretta a sospendere le operazioni in Cina per alcune settimane, nel momento perggiore del contagio.
Foxconn – come riporta l’agenzia Reuters – ha registrato un utile netto di 70,3 milioni di dollari, con un calo del 90% su base annua, la cifra più bassa realizzata dal primo trimestre del 2000, molto inferiore a quanto stimato dagli analisti di mercato.
In una nota, la società dichiara che la situazione è ora migliorata, le fabbriche riaperte, l’apparato produttivo tonato alla normalità e si prevede che i conti si stabilizzeranno nel secondo trimestre.
Le previsioni per il prossimo trimestre prevedono una crescita percentuale a doppia cifra rispetto alla performance del primo trimestre, anche se il risultato non dovrebbe essere ancora sufficiente per realizzare un aumento su base annua.
Il presidente di Foxconn prevede una crescita annua del fatturato di oltre il 10% per le divisioni enterprise e computing, mentre l’elettronica di consumo continuerà a rimanere debole, con una previsione di un calo del 15% su base annua. In tale ambito, la riduzione del potere d’acquisto da parte dei consumatori di tutto il mondo rischia di incidere profondamente sulla domanda a medio termine.