I problemi del Samsung Galaxy Note 7 verranno resi pubblici lunedì 23 gennaio, in una conferenza stampa indetta dalla casa coreana.
Molta l’attesa così come molta è la curiosita sui contenuti dell’evento. Cosa dirà Samsung a tutto il mondo e, soprattutto, ai suoi consumatori?
Seul sarebbe giunta a una conclusione delle indagini. Le cause delle esplosioni dei suoi Galaxy Note 7 sarebbero principalmente due e di differente natura. È il Wall Street Journal ad anticipare i contenuti della conferenza stampa di lunedì sostenendo di aver messo le mani in anticipo sulle conclusioni dell’inchiesta, citando “persone vicine alla vicenda.” Le fonti dicono che Samsung avrebbe utilizzato tre aziende indipendenti specializzate nel controllo di qualità e nell’analisi della catena dei fornitori.
Galaxy Note 7: le due causa delle esplosioni
La prima causa è stata fatta risalire alle batterie prodotte dalla controllata di Samsung SDI, che non si adattavano al telefono correttamente. Da ciò il noto problema del surriscaldamento del dispositivo che, in alcuni casi, prendeva fuoco. Come conseguenza all’accaduto Samsung aveva reagito aumentando la richiesta di fornitura di batterie prodotte da un altro fornitore, la Amperex Technology.
Tale scelta, tuttavia, avrebbe messo sotto grande pressione la società di Hong Kong, portando a ulteriori problematiche (al momento non specificate).
Lunedì ne sapremo di più e, con molta probabilità saranno poste domande da parte dei giornalisti ai manager che si presenteranno. Ma Samsung ha intenzione di archiviare velocemente la vicenda, garantendo di aver scoperto tutte le cause che hanno condotto al ritiro del Galaxy Note 7 e assicurando i suoi consumatori che un’eventualità del genere non si ripresenterà mai più.
All’orizzonte c’è infatti il lancio del Galaxy S8, ancora più atteso in seguito al ritiro del Note 7. Sul nuovo dispositivo dovrebbe fare il suo esordio Bixby, un nuovo assistente virtuale dotato di intelligenza evoluta. E su questo prodotto la casa coreana non potrà sbagliare un passo.