A pochi giorni della chiusura del 2016 tutti sono d’accordo sul fatto che il Galaxy Note 7 sia stato il più grande flop dell’anno nel mercato hi-tech. Considerato da molti addetti al settore come il miglior phablet Android in circolazione, il Note 7 è diventato nel giro di qualche settimana un vero e proprio pericolo per la sicurezza di oltre 3 milioni di acquirenti oltre a una bomba a orologeria per Samsung. Diversi casi di batterie in fiamme hanno costretto Samsung a ritirare il dispositivo dal mercato e interrompere successivamente la produzione.
Prontamente l’azienda ha iniziato a indagare sulla questione ma senza trovare in tempi brevi una soluzione/risposta e promettendo una spiegazione formale entro la fine dell’anno. Siamo al 16 dicembre e un nuovo rapporto dal Web ci dice che Samsung ora conosce i motivi che hanno causato le esplosioni del Galaxy Note 7 anche se non è ancora pronta a diffondere le informazioni alla stampa. Sembra invece che i risultati siano stati inviati ai laboratori esterni come il Corea Testing Laboratory e l’UL.
Molti hanno provato a ipotizzare cosa sia successo al Note 7, i più impavidi hanno suggerito dei problemi legati alla progettazione della scocca causati dalla fretta di lanciare sul mercato un degno rivale dell’iPhone 7 Plus. Purtroppo, senza fondamenti scientifici e/o ingegneristici è difficile confermare una qualsiasi teoria e non ci rimane che aspettare ancora qualche giorno per conoscere la verità.
Archiviato il Note 7, Samsung è concentrata sul prossimo Galaxy S8 i cui rumors sulle caratteristiche tecniche non mancano. Poco ma sicuro, troveremo il display curvo, lo scanner dell’iride e molte funzioni del Note 7.