Come previsto, la maggior parte dei 2.5 milioni di Galaxy Note 7 venduti al lancio sono rientrati sani e inesplosi negli stabilimenti Samsung. Stando all’ultima comunicazione ufficiale diffusa nelle scorse settimane, le unità tornate alla base superano l’85%. In contrasto con i piani iniziali, vi sono però alcuni amanti del pericolo che non hanno ancora riportato il proprio modello in negozio e continuano ad utilizzarlo mettendo a repentaglio se stessi e gli altri.
Dopo aver fissato la carica massima della batteria al 60% e inviato messaggi di esortazione tramite il pannello delle notifiche, Samsung ne ha pensata un’altra e con la collaborazione degli operatori locali ha deciso di tagliare le linee telefoniche di tutti i Galaxy Note 7 ancora attivi in Australia. In pratica, il telefono sarà inutilizzabile per chiamare, inviare SMS e navigare su internet proprio come accade quando si procede con il blocco dell’IMEI in seguito alla perdita o il furto del telefono.
Il “black out dei Note 7 australiani” sarà operativo dal 15 dicembre e si spera possa convincere gli ultimi rimasti a riportare indietro il proprio e scegliere per un Galaxy S7/ S7 Edge più rimborso di 250 dollari australiani o per il rimborso completo della cifra iniziale.
A proposito delle cause dei modelli esplosi che hanno costretto Samsung al ritiro globale, il produttore coreano ha fatto sapere di recente che entro fino anno diffonderà informazioni precise su quanto accaduto.