Fragilità e durezza sono proprietà fisiche ben distinte della materia allo stato solido (minerali e sostanze vetrose). Distinte al punto da rendere il diamante duro più di ogni altra specie mineralogica ma fragile (secondo piani cristallografici definiti) tanto da temere cadute e urti accidentali.
Fatta questa premessa passiamo ad analizzare le voci che in questi giorni si susseguono in Rete sul display Gorilla Glass 5 del nuovo Samsung Galaxy Note7 prodotto da Corning che risulterebbe resistente agli urti e alle cadute da altezza media ma particolarmente incline a rigarsi.
A sollevare il polverone c’ha pensato il canale YouTube JerryRigEverything con test condotti mediante punte metalliche di durezza crescente secondo la Scala di Mohs. Questa, molto usata in mineralogia e gemmologia, mette da 1 a 10 in relazione i materiali più teneri (al livello 1 c’è il talco) e quelli più duri (al livello 10 c’è il già citato diamante).
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I test evidenziano come il display del Note7 si righi già al passaggio di punte di durezza 3 mentre il precedente Gorilla Glass 4 si opponeva alla rigatura fino al livello 5-6. La risposta di Corning non si è fatta attendere. L’azienda americana ha definito il test del noto Youtuber fuori da ogni controllo e accusa l’assenza di indicazioni sulla pressione esercitata sul display dalle varie punte a ogni passaggio. Va da sé che, a parità di durezza, una punta scalfisce il vetro in misura diversa in funzione della forza che su di esso si esercita. Corning sostiene inoltre che nei test di laboratorio interno il vetro Gorilla Glass 5 si è rivelato molto più resistente del Glass 4 per quanto riguarda urti e cadute, simile per quanto riguarda invece la durezza, ossia la resistenza ai graffi. La questione, meno grave di quanto si immagini, si risolve con una delle tante pellicole protettive in circolazione.
Qui il video-test pubblicato da JerryRigEverything.