La Cina frena la Corea del Sud. La forte concorrenza che arriva dai nuovi produttori di smartphone cinesi, infatti, pesa soprattutto sulle vendite dei Galaxy targati Samsung, con conseguenze dirette sui ricavi della casa sudcoreana che fa un po’ peggio di quanto previsto dagli analisti.
Trimestrale in calo
A frenare i ricavi trimestrali di Samsung, il colosso sudcoreano che da sempre contende ad Apple il primato del numero di smartphone più venduti al mondo, sono proprio i Galaxy, gli smartphone. L’evoluzione del mercato, che guarda sempre più alla Cina come alla nuova patria dei produttori di modelli innovativi, sembra andare in una direzione che a breve potrebbe stupire, con primati nuovi in chiave cinese. Intanto, l’effetto diretto dell’emergere di nuovi nomi e nuovi protagonisti sulla scena smartphone internazionale è quello economico sui conti della casa sudcoreana. Al di là delle caratteristiche tecniche degli smartphone, infatti, che il portale Punto Cellulare evidenzia nei minimi dettagli, la concorrenza si sposta sempre più sul costo e sulla funzionalità e le case produttrici made in China sanno come difendersi. Cosa è successo in Corea del Sud? Che Samsung ha fatto peggio di quanto previsto dagli analisti. L’utile netto dell’ultimo trimestre, ad esempio, si è fermato a quota 11 mila miliardi di won, 9,8 miliardi di dollari. Un dato in calo rispetto a quello delle stesso periodo del 2017: 11.050 miliardi di won. Già anche rispetto agli 11 mila 600 miliardi di won indicati dal consensus Bloomberg.
Bene i chip di memoria
A difendere le performance economiche di Samsung sono le vendite relative ai chip di memoria, con una domanda in piena salute. A remare contro, invece, è il mercato degli smartphone che perde terreno a vantaggio di modelli nuovi, prodotti da case cinesi: Xiaomi e Huawei in primis. La divisione dei cellulari intelligenti, infatti, vede perdere terreno all’utile netto. Nel primo trimestre 2018 è pari a 2.700 miliardi. Solo un anno prima era a 4.100 miliardi. È la stessa casa di produzione ad ammettere che i ricavi sono stati tirati verso il basso proprio dagli smartphone, con una nota in cui afferma: “I ricavi del secondo trimestre sono diminuiti a causa delle vendite più deboli di smartphone e display”.
Vendite in calo ma gli smartphone fanno peggio
Se le vendite complessive targate Samsung hanno fatto registrare una frenata nel corso dei primi tre mesi dell’anno, con un calo del 4,1 per cento su base annua a 58.480 miliardi di won, a fare peggio è stata la divisione mobile. Qui, infatti, la frenata è importante, pari al 22 per cento anno su anno. Non brilla nemmeno il numero di unità vendute del prodotto di punta, il Galaxy S9. A tamponare le difficoltà è intervenuta la performance positiva, oltre che dei chip di memoria, anche della domanda di Tv premium. A sua volta sostenuta dalle partite della Coppa del Mondo di calcio.
I motivi del calo
La sfida Apple-Samsung, a oggi, è sempre stata sul filo dell’ultima innovazione. Il calo di interesse verso questi prodotti di altissimo livello tecnologico è da attribuire in nuove consapevolezze dei consumatori. Consapevolezze e atteggiamenti che Paul Swiercz, professore di management alla George Washington University, ha spiegato così alla Bloomberg: “i consumatori stanno perdendo le certezze sul fatto che le nuove generazioni di smartphone siano effettivamente più smart” di quelle nelle loro tasche. Tornano così a guardare alla convenienza, al rapporto qualità/prezzo, rinunciando a punte di innovazione troppo spinte e spesso non utilizzate ma comunque capaci di influenzare (e molto) il prezzo finale dei loro smartphone.