La divisione Arte e Cultura di Google ha annunciato che collaborerà con gli specialisti della “Digital Art Preservation” di Rhizome per contribuire a mantenere l’arte digitale quanto più possibile vicina alle forme originali.
Rhizome sta lavorando a questo obiettivo da molto tempo, mentre Google Arts & Culture si è concentrata principalmente su forme d’arte più tradizionali. L’arte digitale richiede un approccio un po’ diverso per la conservazione, con la considerazione dell’obsolescenza e del degrado sui supporti di memoria nel tempo. Rhizome presterà a Google l’esperienza, viceversa il gigante tecnologico metterà sul piatto soldi, depositi e potenza di calcolo.
Vint Cerf, vicepresidente di Google Arts & Culture, ha partecipato a una conferenza a Londra lo scorso mese dove i leader del settore della conservazione dell’arte, tra cui Dragan Espenschied di Rhizome, hanno parlato dello stato attuale e del futuro della conservazione dei media digitali. Al convegno sono stati spiegati i vari metodi di distribuzione e di conservazione che consentirebbero alle forme di arte digitale di essere mantenute e apprezzate per molto tempo.
Principalmente, Google Arts & Culture lavora per preservare pezzi d’arte digitali e fornirli sotto nuove esperienze come i tour VR attraverso dipinti e luoghi irraggiungibili. Rhizome, dal canto suo, sta lavorando in questo settore fin dagli anni ’90. L’azienda ha creato un’ampia gamma di strumenti e standard che hanno lo scopo di aiutare le opere d’arte digitali a raggiungere nuovi utenti in forme e formati fedeli agli originali, compatibili con i più recenti standard come vecchi videogiochi, interfacce utente e musica digitale. Queste ed altre forme d’arte rientreranno nella nuova collaborazione tra Google e Rhizome.