Debutta oggi ufficialmente, con tanto di presentazione milanese, Google Pay il nuovo servizio di pagamento made in Google. Del resto era da aspettarselo visto che Apple, Samsung e altri partner non necessariamente legati alla telefonia, ne mettono già a disposizione uno.
Google Pay: come funziona
Il funzionamento è semplicissimo. Basta scaricare l’app gratuita dallo store di Google (Android 5 o superiore) inserire i dati della propria carta di credito (ma basta anche appoggiarla sul retro del telefono) e iniziare. L’app permette di gestire anche le altre carte sconto o vantaggi (Esselunga, Conad, ecc), qui basta inquadrare il codice a barre per inserirla. Purtroppo sono ancora poche le carte di credito abilitate. Chi scrive, ad esempio, ha inserito una carta di credito BNL senza successo. Al momento il servizio funziona solo con Banca Mediolanum, Boon, Hype, Nexi, N26, Revolut e Widiba, a cui si aggiungeranno nei prossimi mesi anche Iccrea Banca e Poste italiane. I pagamenti possono essere effettuati anche in modalità contactless (a patto di avere l’NFC sul telefono) oppure tramite addebito bancario, ma anche in questo caso dipende se la banca ha sottoscritto l’accordo con Google. È inoltre possibile pagare on-line (con modalità simili a Paypal) anche sui siti on-line (Deliveroo, Flixbus, Ryanair, Vueling) e se utilizzate Chrome tutto avviene on maniera ancora più semplice e automatica.
Google Pay: la sicurezza
E per un servizio così semplice e immediato non poteva mancare un buon livello di sicurezza. Google lo assicura non inserendo i dati della carta di credito su telefono. Quando l’utente esegue un pagamento in negozio, le transazioni avvengono utilizzando una carta di credito virtuale, senza dunque svelare in alcun modo il numero della carta. In questo modo, anche in caso di smarrimento del telefono, si può stare tranquilli. C’è anche la funzione “trova il tuo telefono” che permette di bloccarlo o di cancellare le informazioni personali da remoto.