Nella sua versione più elementare, il sistema Android si basa sul codice sorgente dell’AOSP, l’Android Open Source Project. Quando viene compilato, otteniamo un file GSI o Generic System Image, ovvero un sistema privo di qualsiasi personalizzazione di terze parti.
È su questo codice che Google sta lavorando per progettare MicroDroid, una versione ancora più semplificata del sistema mobile pubblicato da poco nella directory di sviluppo da Jiyong Park, ingegnere di Google.
Secondo XDA, che riporta alcune informazioni tecniche, l’obiettivo sarebbe quello di consentire l’esecuzione di una versione molto leggera dell’OS in modo da poter eseguire applicazioni senza chiamare in causa l’intero ambiente.
Allo stesso tempo, Google sta lavorando alla virtualizzazione del kernel Linux per dispositivi basati su SoC ARM 64. Ciò consentirebbe in particolare di garantire un livello di sicurezza maggiore al codice di componenti di terze parti, ad esempio per garantire la protezione DRM o la crittografia. Questo codice esterno verrebbe eseguito tramite una macchina virtuale allo stesso livello del sistema Android. Il sistema MicroDroid andrebbe quindi di pari passo con KVM, il progetto di virtualizzazione del kernel.
Da notare che il SoC Snapdragon 888, presentato da Qualcomm alla fine dello scorso anno, è dotato di hypervisor. Quest’ultimo consente di isolare i dati delle applicazioni e del sistema operativo sullo stesso dispositivo. MicroDroid potrebbe quindi rendere possibile sfruttare questa tecnologia proponendo due versioni molto leggere del sistema sullo stesso smartphone per passare dall’una all’altra (es: uso personale e business).
Resta da vedere quali sono i piani di Google per MicroDroid e se questo codice può essere utilizzato da editor di terze parti. Al momento, per provarlo su un computer è possibile installare un emulatore di tipo BlueStacks.