Google traccia gli utenti che navigano in modalità anonima ma rischia una multa

Google sta affrontando un’altra causa multi-miliardaria legate alle proprie pratiche di raccolta dati negli Stati Uniti. Il colosso del web è stato citato in giudizio per il presunto monitoraggio dell’attività di navigazione degli utenti anche quando navigano in “modalità privata” o in modalità di navigazione in incognito nel browser Chrome invadendo illegalmente la loro privacy.

La causa legale è stata presentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California lo scorso 2 giugno, da Mark C. Mao, un partner dello studio legale Boies Schiller Flexner. La società ha affermato che le pratiche di Google “ingannano intenzionalmente i consumatori” nel ritenere che la loro attività di navigazione non saranno tracciate se navigano sul Web in privato.

“Google tiene traccia e raccoglie la cronologia di navigazione dei consumatori e altri dati relativi alle attività sul Web, indipendentemente da ciò che i consumatori si impegnano per proteggere la loro privacy dei dati”, afferma lo studio legale

La richiesta è di risarcimento è di almeno 5 miliardi di dollari di danni alla società per violazioni delle intercettazioni federali e delle leggi sulla privacy della California.

Le leggi richiedono il consenso di tutte le parti per accedere ai contenuti della comunicazione privata. Poiché Google sta raccogliendo dati senza consenso, essenzialmente intercetta i contenuti delle comunicazioni private tra utenti e siti Web. E secondo il Federal Wiretap Act, gli utenti hanno il diritto di intentare causa in caso di intercettazione delle loro comunicazioni private.

Per entrare nello specifico, sembra che il colosso del Web raccolga dati tramite Google Analytics, Google Ad Manager e altre applicazioni e plug-in del sito Web. I tipi di dati raccolti includono indirizzi IP, browser e informazioni sul dispositivo, nonché i siti Web visitati.

Ciò indipendentemente dal fatto che l’utente faccia clic su un annuncio supportato da Google. Ciò fornisce all’azienda informazioni sugli hobby degli utenti, i cibi preferiti, le abitudini di acquisto e altro ancora. Conosce anche le “cose ​​più intime e potenzialmente imbarazzanti” che gli utenti cercano online.

Google, nel frattempo, afferma che si difenderà con forza dalle affermazioni. “Noi contestiamo fortemente queste affermazioni e ci difenderemo da esse“.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.