Google ha ribaltato una sentenza che le aveva imposto una sanzione di 1,5 miliardi di euro (circa 1,7 miliardi di dollari al tasso odierno) e che era stata emessa dall’Unione Europea a marzo 2019.
La multa era stata originariamente emessa dopo che il motore di ricerca americano era stato accusato di aver stretto accordi in violazione alle norme sulla concorrenza tra il 2006 e il 2016.
L’UE, ora, potrà presentare ricorso contro la decisione del Tribunale presso la Corte di Giustizia europea ma ancora non ci sono dichiarazioni ufficiali sul caso.
Secondo la UE Google aveva stabilito clausole troppo restrittive per i partner di AdSense, “consolidando la sua posizione dominante”. AdSense for Search è una search box di Google posta sui siti Web dei clienti e quando i visitatori la utilizzano, Google divide la commissione dalle entrate pubblicitarie.
L’importo totale della multa era di 1.494.459.000 euro, ovvero l’1,29% del fatturato dell’azienda del 2018. Sebbene questa multa sia stata annullata, Google non ha vinto l’appello contro la multa di 2,42 miliardi di euro che riguarda il 2017 per aver abusato della sua posizione dominante con Google Shopping o la sanzione da 4,3 miliardi di euro che era stata comminata nell’estate 2018 per aver costretto i produttori a utilizzare Chrome per accedere a Google Play.
Una sentenza separata ha invece confermato una multa di 242 milioni di euro (271 milioni di dollari) contro Qualcomm. Il produttore di chip Usa era stato ritenuto colpevole di aver utilizzato prezzi predatori per alcune tipologie di chip destinati ai clienti europei. La maggior parte delle eccezioni sono state respinte e solo le modalità con cui calcolare la multa sono state annullate. La società con sede a San Diego dovrà dunque pagare.