Numeri da capogiro per Alphabet, la società madre di Google, nel secondo trimestre del 2024. I ricavi raggiungono la cifra monstre di 84,7 miliardi di dollari, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Non solo: l’utile balza del 29%, attestandosi a 23,6 miliardi di dollari. Per dare un’idea dell’immensità di queste cifre, basti pensare che equivalgono a circa 10 dollari donati da ogni persona sul pianeta a Google… in soli tre mesi!
Intelligenza artificiale: il motore del successo
Secondo Sundar Pichai, CEO di Google, il segreto di questo successo straordinario risiede nell’intelligenza artificiale. “Le nostre iniziative legate all’intelligenza artificiale stanno generando una nuova ondata di crescita”, ha affermato Pichai durante la presentazione dei risultati. Le soluzioni AI per i clienti cloud, in particolare, hanno già generato “miliardi di dollari di entrate” e vengono utilizzate da oltre due milioni di sviluppatori. Anche la controversa funzione AI Overviews, che riassume le pagine web nei risultati di ricerca, sembra dare i suoi frutti, con Google che registra “grandi progressi” nonostante le critiche e i bug iniziali.
Luci e ombre: il quadro completo
Tuttavia, non tutto è roseo per il colosso di Mountain View. Dietro a questi risultati eccezionali si celano alcune zone d’ombra. Primo punto dolente: YouTube. I ricavi pubblicitari della piattaforma, pur aumentando del 13% a 8,7 miliardi di dollari, si rivelano inferiori alle aspettative degli analisti, che scommettevano su 8,9 miliardi.
Altro aspetto da tenere in considerazione è la spesa colossale per le infrastrutture. Google ha infatti investito ben 13,2 miliardi di dollari in questo settore nel trimestre, con un incremento del 91% rispetto all’anno precedente. L’intelligenza artificiale ha un prezzo, e questo prezzo è decisamente alto.
Infine, non si può ignorare il clamore suscitato da AI Overviews. Tra consigli bizzarri ed errori concreti, la funzione non ha conquistato tutti gli utenti, con alcuni siti web che hanno registrato un calo di traffico addirittura del 10% dal suo lancio. Un effetto collaterale che, se non gestito con attenzione, potrebbe ritorcersi contro Google a lungo termine.