Huawei

Il Governo Usa: non comprate Huawei. Ma i cinesi non ci stanno e rispondono

Da tempo il governo americano ha posto in essere un atteggiamento ostile nei confronti di Huawei. Il produttore cinese ha ufficialmente superato Apple nelle vendite mondiali di smartphone e, a seconda delle aree geografiche e dei diversi mesi, è vicinissima ad insidiare Samsung.

Ora, secondo un report del quotidiano Usa The Wall Street Journal, gli Stati Uniti avrebbero chiesto anche agli alleati di bandire i prodotti di Huawei. La richiesta sarebbe dunque indirizzata a Giappone, Germania ma anche l’Italia non ne sarebbe eslcusa. Il colosso cinese infatti, ha nel nostro Paese, la divisione più importante dopo quella cinese.

Il quotidiano statunitense si spinge anche oltre: la proposta del governo Trump comprenderebbe anche un’ipotesi di aiuti finanziari verso le infrastrutture di telecomunicazioni per chi decidesse di boicottare Huawei. La logica di facciata dice che gli americani sarebbero preoccupati che questi dispositivi siano in grado di violare la sicurezza delle comunicazioni e, addirittura, di minare quella delle basi militari americane poste nelle nazioni amiche, poiché le loro comunicazioni viaggiano in gran parte su reti commerciali e non militari.

Ma la Crociata, ai più, sembra avere un sapore politico e commerciale, più che di sicurezza nazionale e difficilmente troverà terreno fertile fuori dai confini stelle e strisce. Nel frattempo, la risposta di Huawei non si è fatta attendere; i cinesi si sono dichiarati sorpresi dai comportamenti del governo Usa. «Se il comportamento di un governo si estende oltre la sua giurisdizione, tale attività non dovrebbe essere incoraggiata» ha detto un portavoce di Huawei. «Prodotti e soluzioni Huawei sono usati in oltre 170 Paesi di tutto il mondo, servono 46 dei primi 50 operatori mondiali,aziende di Fortune 500 e centinaia di milioni di consumatori. Ci scelgono perché si fidano pienamente».