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Grazie a WhatsApp, Facebook avrà accesso ad alcune informazioni private

Da più di una settimana, WhatsApp si sta nascondendo dietro ai dettagli relativi ai suoi futuri termini di utilizzo. Le varie dichiarazioni del gruppo americano sono state a dir poco contorte, soprattutto riguardo ai cambiamenti in arrivo per gli utenti europei in ambito privacy.

Il 7 gennaio, Facebook ha quindi indicato che gli utenti europei di WhatsApp non sarebbero stati interessati dall’uso dei dati personali: “WhatsApp continua a non condividere i dati degli utenti di WhatsApp nell’Unione europea con Facebook ai fini dell’utilizzo di Facebook questi dati per migliorare i suoi prodotti e la pubblicità”. Tuttavia, dodici giorni dopo, sembra che il social network abbia cambiato registro.

Il giornalista francese di BFM, Raphaël Grably, riporta infatti che Facebook ha confermato che gli utenti francesi sarebbero interessati da questi cambiamenti in termini di utilizzo: “Facebook mi conferma che WhatsApp condivide le informazioni relative al numero di telefono, all’indirizzo IP e le domande (quando la funzione sarà disponibile ) con Facebook anche da noi”.

Il giornalista ricorda che questa condivisione di dati tra i due servizi era già stata segnalata nelle FAQ inserite da WhatsApp, anche se la comunicazione iniziale di Facebook suggeriva che non avrebbe riguardato i paesi europei. Non solo, questa condivisione dei dati è già in atto all’interno di Facebook e WhatsApp, senza essere chiaramente integrata nei T&C.

Tuttavia, come indica Raphaël Grably, “il cambiamento è che diventa obbligatorio per tutti“. Il 15 maggio verranno poste in essere le nuove condizioni di utilizzo, gli utenti che non si iscriveranno non potranno più utilizzare il servizio di messaggistica di WhatsApp.

Il mistero si infittisce

Oltre a questi tweet, il giornalista di BFM torna anche sulla difficoltà di ottenere informazioni chiare da Facebook, che non sembra voglia essere trasparente. “Quando chiedo a Facebook la differenza con la politica nell’UE e al di fuori dell’UE, mi parlano della distribuzione di pubblicità mirata. Il che è sorprendente perché sembrava che la pubblicità mirata non si applicasse da nessuna parte”, afferma. In pratica, nessuno capisce cosa succederà.

Infine, per quanto riguarda l’utilizzo dei dati privati ​​nel contesto della pubblicità mirata, Facebook non chiude la porta. Il social network indica che i dati personali di WhatsApp non possono essere utilizzati per offrire pubblicità mirata su Facebook, ma questa restrizione deriva principalmente da un divieto legale. Tuttavia, se il quadro giuridico evolve, Facebook potrebbe essere portato a compiere la mossa finale e prendersi tutta la nostra privacy.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.