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Guerra in Ucraina: Intel e AMD non consegneranno più chip in Russia

La Russia tornerà all’età della pietra? Dal punto di vista informatico è possibile. AMD e Intel hanno annunciato oggi di voler intraprendere un’azione decisa contro la Russia ad una settimana dopo l’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin. Apprendiamo così che i due colossi americani dei processori non spediranno più chip in Russia e in Bielorussia.

AMD e Intel si uniscono alla crescente lista di società che negli ultimi giorni hanno deciso di reprimere la Russia o semplicemente di supportare in qualche modo l’Ucraina. All’inizio di questa settimana, Apple ha annunciato, ad esempio, che avrebbe smesso di vendere i suoi prodotti in Russia e ha anche promesso aiuti umanitari all’Ucraina.

Anche AMD e Intel contro la Russia

“A causa delle sanzioni imposte alla Russia dagli Stati Uniti e da altre nazioni, AMD sospende temporaneamente la vendita e la distribuzione dei suoi prodotti in Russia e Bielorussia. Questa misura riguarda tutti i prodotti AMD, ma anche i prodotti che forniamo (PC, ecc.) in Russia e Bielorussia”, ha affermato un portavoce di AMD contattato da PC World .

Una misura che Intel ha rapidamente adottato “Intel condanna l’invasione russa dell’Ucraina e ha sospeso tutte le consegne ai propri clienti in Russia e Bielorussia”, ha affermato la società in una dichiarazione condivisa ieri.

“Stiamo lavorando per supportare tutti i nostri dipendenti in questa difficile situazione, in particolare quelli con forti legami con queste regioni. Abbiamo lanciato una campagna di donazioni (…) attraverso la Intel Foundation, che ha già raccolto oltre 1,2 milioni di dollari per i soccorsi, e siamo orgogliosi del lavoro svolto dai nostri team nelle regioni vicine, in particolare in Polonia, Germania e Romania, per aiutare i rifugiati”, ha anche aggiunto Intel.

Come sottolinea il sito di Thurrott, tuttavia, non è chiaro fino a che punto la mancanza di semiconduttori possa impattare sull’economia russa perché non si tratta di un consumatore diretto significativo in questo mercato. Il paese rappresenta appena lo 0,1% degli acquisti globali di chip secondo la Semiconductor Industry Association (SIA), citata da Thurrott.

In un comunicato stampa pubblicato prima dell’inizio dell’invasione russa, la SIA ha anche ricordato che “l’industria dei semiconduttori ha una serie diversificata di fornitori di materiali e prodotti chiave”. Per i consumatori e le aziende russe, le misure adottate da Intel e AMD dovrebbero comunque essere palpabili: questi annunci potrebbero portare a gravi carenze di chip in Russia e dovrebbero anche impedire l’accesso ai processori di ultima generazione delle due aziende.

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Andrea Puchetti

Appassionato di tecnologia fin dalla nascita. Sempre in giro con mille gadget in tasca e pronto a non farsi sfuggire le novità del momento per poterle raccontare sui canali di Cellulare Magazine.