La scorsa settimana gli uffici di Huawei in Francia sono stati perquisiti dalla Guardia di Finanza francese. Nonostante le autorità si siano affrettate a sottolineare che si tratterebbe di un’indagine preliminare e che non sarebbe stato ancora imputato alcun illecito, la notizia ha avuto un’ampia eco mediatica.
I media locali, infatti, ritengono che l’operazione sia nata in seguito a sospetti che la società con sede in Cina possa essere colpevole di corruzione, favoritismo e traffico di influenza (ossia la pratica di usare la propria influenza nel governo o i collegamenti con le autorità per ottenere favori o trattamenti preferenziali).
Sia Huawei sia le autorità francesi hanno confermato che l’operazione è stata effettuata martedì ma non hanno fornito ulteriori dettagli.
Il portavoce di Huawei, in una nota, ha ricordato alla Francia che Huawei ha investito milioni nella ricerca nel Paese e che una fabbrica per apparecchiature di comunicazione wireless del valore di svariati miliardi diventerà operativa nel 2025. La fabbrica, che nascerà nei pressi di Strasburgo, fornirà posti di lavoro e valore, e per questo non ci sarebbe motivo per Huawei di intromettersi negli affari interni.
Il responsabile della comunicazione ha anche sottolineato che Huawei è in Francia da 20 anni e ha sempre rispettato la legge, e continuerà a farlo.
L’azienda coopererà e assisterà le autorità francesi nelle indagini.