Huawei ha chiesto al governo del Regno Unito, di riconsiderare le posizioni politiche e commerciali prese nei suoi confronti, alla luce della nuova presidenza americana, che si insedierà a partire dai primi mesi di gennaio.
Il produttore cinese, infatti, ha ricevuto un stop in UK, con il divieto di fornire agli operatori apparecchiature 5G.
In un’intervista al The Guardian, Victor Zhang, vice presidente di Huawei, ha detto di sperare che la decisione possa essere rivista poiché Donald Trump non è stato rieletto presidente degli Stati Uniti e “la nuova amministrazione statunitense avrebbe un approccio diverso”.
Inizialmente, il Regno Unito ha consentito ai gestori di lavorare con Huawei dopo che ripetute ricerche non avevano fatto emergere alcun fatto che dimostrasse attività illecite da parte di Huawei. Poi, il repentino cambio di rotta, da molti causato da un burrascoso incontro fra Donald Trump e il primo ministro britannico Boris Johnson. Quest’ultimo, alla fine, avrebbe ceduto alle pressioni americane, ordinando a tutti gli operatori di telecomunicazioni di disinstallare le attrezzature Huawei all’interno delle loro reti entro il 2027.
Victor Zhang ha esortato “il Regno Unito a rimanere fedele alle sue radici come luogo di nascita della prima rivoluzione industriale”, aggiungendo che “il governo non può permettersi di perdere il treno della rivoluzione 5G”.
Ha inoltre aggiunto che se il Regno Unito dovrebbe investire in “connettività di livello mondiale”, uno strumento chiave per “colmare il divario nello squilibrio economico del Paese”. Durante l’intervista, l’alto rappresentante di Huawei ha anche affermato che lo smantellamento della componentistica e il divieto imposto a Huawei porterebbe a un grave ritardo nello sviluppo del 5G, con un impatto negativo pari a 18,2 miliardi di sterline sull’economia, cifra quantificata da una società di ricerca indipendente.